Cultura libera

di di Lawrence Lessig |

Un equilibrio fra anarchia e controllo, contro l'estremismo della proprietà intellettuale

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Cultura libera

Apogeo, Milano 2005
Pagine 256
ISBN 88-503-2250-X
Prezzo 15.00

 

Dove ci sta portando l’enfasi sui diritti di proprietà intellettuale.

 

Le nuove tecnologie cambiano completamente le dimensioni del problema, rispetto ai tempi del “diritto d’autore”: non solo nel campo dell’informatica o dell’editoria tradizionale, ma in tutto il mondo dell’entertainment, dello spettacolo e in quelli, per il momento forse meno “visibili”, dell’ingegneria genetica e delle biotecnologie.

 

Fra chi vuole proteggere tutto (difendendo interessi acquisiti) e chi vorrebbe tutto “libero”, Lessig ha una posizione articolata e profonda, in equilibrio fra anarchia e controllo: difende l’idea di un creative commons, uno spazio pubblico di libertà, ed è a favore di licenze limitate, in cui non “tutti”, ma solo “alcuni diritti” sono riservati.

 

Per combattere l’estensione illimitata dei diritti di proprietà, che porterebbe a una “feudalizzazione” della cultura.

 

Contenuti in breve:
– Creatori;
– Originale e copia;
– Pirati e pirateria;
– Proprietà, legge e mercato;
– Ricostruire le libertà.
(dalla quarta di copertina)

 

Lawrence Lessig insegna alla Stanford Law School ed è il fondatore dello Stanford Center for Internet and Society. Guida il progetto Creative Commons. È autore di “Code: and other laws of cyberspace e The future of ideas” (non ancora tradotti in italiano).

 

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