Totò proibito

di di Alberto Anile |

Storia puntigliosa e grottesca dei rapporti tra il principe De Curtis e la censura

BIBLIOTECH


Totò proibito

Edizioni Lindau, Torino 2005
Pagine 242
ISBN 88-7180-527-5
Prezzo 18.50

Appena ottenuto il successo cinematografico, Totò entrò nel mirino della censura. I suoi film furono analizzati e sottoposti segretamente a tagli e modifiche, spesso pesanti. Ad Antonio de Curtis non era permesso irridere i dipendenti pubblici o battibeccare col Padreterno, sfuggire alle guardie, parodiare i celerini o ridere dell’Inferno, e nemmeno scherzare con Peppino sulla Dolce vita di Fellini.

«Se a un comico tolgono la possibilità di fare la satira, che gli resta?», si lamentava l’attore ma intanto andava avanti, mentre funzionari e sottosegretari continuavano a «tagliarlo»: mettevano in crisi case di produzione, falcidiavano potenziali incassi e provocavano riunioni e proteste, facendo scoprire all’Italia dell’epoca che anche il cinema popolare di Totò poteva essere considerato sovversivo o diventare lo stendardo di una libertà calpestata.

Basato su documenti inediti e confronti filologici, questo libro racconta per la prima volta il lato nascosto del cinema di Totò e riporta alla luce ciò che funzionari e sottosegretari hanno tentato di cancellare per sempre, dalle scene «sconsigliate» prima delle riprese, alle battute eliminate in sala di montaggio. Un Totò segreto, un Totò proibito.
(dalla quarta di copertina)

Alberto Anile è giornalista e critico cinematografico, vive a Roma e scrive su “Tv sorrisi e canzoni“. Su Totò ha scritto “Il cinema di Totò (1930-1946)“, “I film di Totò (1947-1967)” e “Totò e Peppino, fratelli d’Italia“. Con Maria Gabriella Giannice ha scritto “La guerra dei vulcani, dedicato al triangolo Magnani-Rossellini-Bergman“.

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