BIBLIOTECH
il Mulino, Bologna 2004
Pagine 176
ISBN 88-15-09794-5
Prezzo 11.50
Nell’attuale società dell’informazione, a più media corrisponde più libertà?
Da sempre la libertà d’espressione è associata al mezzo che per eccellenza ne rende possibile l’esercizio (la stampa), al punto che le due libertà sono spesso sovrapposte e il “contenitore” ha finito per avere le stesse tutele del “contenuto”. Ma nel corso del tempo i canali di diffusione del pensiero si sono moltiplicati (radio, televisione, pubblicità, Internet, satellite) e l’informazione nel mondo odierno si è arricchita di funzioni inedite: da espressione della pubblica opinione ha via via assunto una crescente rilevanza economica.
Sempre di più i soggetti collettivi (editori, società di produzione televisive, società di marketing, agenzie pubblicitarie) trattano oggi l’informazione con criteri di impresa e di mercato. La centralità strategica e le concrete modalità di diffusione che l’informazione ha assunto fanno sì che non sia più sufficiente concepirla soltanto come l’espressione di un diritto individuale: è necessario individuare nuove e distinte regole per chi crea idee, le assembla, le distribuisce, le consuma.
Chi “vende” informazioni – afferma l’autore – deve essere sottoposto alle medesime regole di chi “vende” altri beni e la libertà individuale, al pari della libertà economica, va promossa da un maggior accesso alle fonti e alle reti di telecomunicazione, così come da maggiori investimenti pubblici per diffondere le reti, la banda larga e l’alfabetizzazione informatica.
(dalla quarta di copertina)
Vincenzo Zeno-Zencovich è professore ordinario di Diritto privato comparato nell’Università di Roma Tre. E’ condirettore della rivista “Il diritto dell’informazione e dell’informatica“. Tra i suoi libri recenti segnaliamo: “La responsabilità professionale del giornalista e dell’editore” (con M. Clemente e M.G. Lodato, Cedam, 1995), “Il diritto delle telecomunicazioni” (con F. Cardarelli, Laterza, 1999) e “Il codice dei dati personali” (con F. Cardarelli e S. Sica, Giuffrè, 2004).