Perché i bravi manager sbagliano

di di Sydney Finkelstein |

e che cosa possiamo imparare dai loro errori

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Perché i bravi manager sbagliano e che cosa possiamo imparare dai loro errori

Etas, Milano 2004
Pagine 339
ISBN 884530695X
Prezzo 24.00

 

Postfazione di Marco Vitale 

 

Basato sulla ricerca più vasta mai condotta sull’argomento, il libro analizza le ragioni dell’insuccesso di numerose imprese o grandi progetti aziendali e del rispettivo management, per trarre insegnamenti utili alla professione manageriale in generale.

 

I fallimenti indagati sono imputabili a strategie errate, a ritardi nel correggere i progetti per adattarli al mutato contesto esterno, ad ambizioni eccessive, a crescite non bilanciate: non le storie degli scandali finanziari alle quali ci siamo assuefatti negli ultimi anni, ma vere storie aziendali, di grande interesse, capaci, per molti aspetti, di evocare vicende di casa nostra.

 

Emergono tutti i temi cruciali del management, dagli errori strategici ai comportamenti inappropriati, dalla governance squilibrata ai rischi insiti nelle fusioni e nelle acquisizioni, dai rapporti proprietà-management alle imprese familiari, dal ruolo cruciale della storia e della cultura aziendale agli effetti perversi della pressione per ottenere risultati a breve.

 

Ma affiora anche l’avvio di una riflessione più profonda, ed è il percorso che Marco Vitale, sulla scorta di un pensiero che va da Senofonte a Drucker, esorta a intraprendere nella sua Postfazione (prime tre pagine scaricabili): la necessità di inquadrare i temi manageriali in una visione culturale più ampia, che abbandoni la concezione astratta e ingenua dell’impresa come luogo di perfetta razionalità dove persone eccellenti prendono solo decisioni razionali, nell’interesse dell’istituzione e della società; e insieme la consapevolezza che le categorie puramente tecniche dell’analisi aziendale non bastano a spiegare la vita, lo sviluppo e i fallimenti delle imprese.

 

Come scrive Vitale, “solo quando ci decideremo a trattare le imprese per quello che sono, organizzazioni sociali con tutte le debolezze, le incertezze, gli egoismi, le infamità delle società umane, dove degli uomini normali cercano, spesso non riuscendovi, di trovare un punto di equilibrio tra gli obiettivi sociali e l’avidità di chi le guida, allora anche i fallimenti aziendali ci appariranno meno enigmatici e sorprendenti“.
(dalla quarta di copertina)

 

Sydney Finkestein è docente di management alla Dartmouth’s Tuck School of Business. I suoi scritti sono apparsi sulla Harvard Business Review e su altre pubblicazioni del settore economico-manageriale.

 

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