BIBLIOTECH
Bruno Mondadori, Milano 2004
Pagine 288
ISBN 88-424-9180-2
Prezzo 15.00
Flusser, uno dei più originali pensatori del Novecento, riflette sull’impatto dei media nella nostra vita.
Tra i termini estremi definiti dal rischio totalitario cui è esposta l’attuale società della comunicazione monodirezionale, basata sul controllo centralizzato delle forme di discorso, e dalle possibilità utopiche dell’apertura allo scambio e al mutuo arricchimento delle informazioni, dischiuse dalla reciprocità e pluralità del dialogo a rete, Flusser dispiega la sua analisi fenomenologica del mondo codificato, del nostro tentativo di proiettare senso in esso e di ricreare vicinanza nella distanza della società telematica.
Appaiono così in luce diversa le case, le città, il lavoro, gli oggetti di uso quotidiano, la televisione, il cinema, la politica, i paradigmi di interpretazione, la realtà stessa.
La messa in questione della linearità della scrittura prodotta dalle nuove tecnologie dell’immagine e degli apparati informatici, rende problematiche le forme di coscienza storica che da essa derivano e rappresenta una sfida per elaborare una nuova immaginazione e nuove disposizioni alla relazione, a riconoscere nell’altro che ci è prossimo, nel migrante, nel nomade destinato all’infondatezza e alla perdita di radici, ciò che ci è più proprio.
(dalla quarta di copertina)
Vilém Flusser, studioso del linguaggio e della cultura, della teoria e delle tecnologie della comunicazione e dell’immagine, vissuto a lungo in Brasile (professore di filosofia all’Università di San Paolo) è diventato, dopo il suo rientro in Europa, punto di riferimento per la filosofia dei media e per la nascente comunità degli artisti digitali e della cultura informatica nei paesi di lingua tedesca. Tra le sue pubblicazioni, in italiano: “Per una filosofia della fotografia” (Agorà, Torino 1987). Per la Bruno Mondadori ha pubblicato anche: “Filosofia del design” (Milano 2003).