BIBLIOTECH
Fazi Editore, Roma 2004
Pagine 160
ISBN 88-8112-557-9
Prezzo 12.50
Un dossier accurato della storia di una trappola, un ritratto puntuale dei personaggi impegnati a interpretare un copione già scritto, i retroscena di una storia che sarebbe dovuta diventare lo “scandalo del secolo” rivelatasi poi, sotto i colpi dell’inchiesta della Procura di Torino, solo un’enorme e mal imbastita calunnia.
Michele Lauria, già capogruppo della Margherita nella commissione parlamentare d’inchiesta su Telekom Serbia, racconta con dovizia di retroscena e di particolari inediti la macchinazione ai danni di alcuni fra i maggiori esponenti del centrosinistra, così com’è stata vissuta dall’interno del Palazzo di San Macuto, sede dei lavori che avrebbero dovuto far luce sulla vendita della compagnia telefonica di Belgrado – vendita che avrebbe fruttato a Prodi, Dini e Fassino una maxitangente di 225 milioni di dollari.
Chi sono i pupari? Perché il presidente di commissione Trantino non si è dimesso dopo che la Procura di Torino ha accertato la mala fede di coloro cui egli per primo ha dato credito? Perché con uno di questi il membro di commissione e parlamentare di AN Alfredo Vito è stato sorpreso dalla Guardia di Finanza scambiarsi documenti in un bar di Roma?
Troppi indizi e precise circostanze conducono a pensare che il “puparo” sia molto, molto in alto. Lauria mostra come la pagina di Telekom Serbia sia fra le più farsesche e meschine della nostra storia recente, e il sintomo di un grave degrado delle istituzioni democratiche, cui porre rimedio con urgenza e decisione.
(dalla quarta di copertina)
Michele Lauria, senatore, già sottosegretario alle Telecomunicazioni nei governi del centrosinistra, è stato capogruppo della Margherita nella commissione parlamentare d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. Ha pubblicato con la Marsilio il saggio “Odissea dello spirito” e con Fazi il romanzo “L’amante assente“.