BIBLIOTECH
Guerini e Associati, Milano 2004
Pagine 272
ISBN 88-8335-513-X
Prezzo 22.50
La scienza moderna nasce dopo l’invenzione della stampa. L’ingresso in un’era “supermediatica” pone dei problemi seri nella gestione dell’informazione scientifica.
Troppo spesso si tratta di un’informazione incompleta che enfatizza solamente le notizie più estreme, le rende sensazionali senza curarsi di fornire una visione d’insieme delle problematiche che stanno alla base di determinate scelte. Dal lato opposto, l’evoluzione delle tecnologie di comunicazione permette uno scambio sempre più fitto e tempestivo di risultati tra gli scienziati: si parla di era accademica, le decisioni rilevanti in merito allo sviluppo della scienza vengono prese all’interno dei comitati scientifici.
Ora non più. Non solo. Come poter e dover garantire una corretta informazione, e a chi? E la privacy? Come tutelare i pazienti coinvolti negli sviluppi della ricerca biomedica? Fino a che punto è lecito forzare la riservatezza di una persona nell’ottica di un’informazione più completa?
Questo nuovo volume della collana Bioetica e scienze umane, Guerini e Associati, raccoglie gli interventi tenuti al Convegno Internazionale Bioetica e mass media. Le questioni della privacy e della buona informazione, tenutosi a Roma nel Giugno 2003, promosso dall’Università “La Sapienza” di Roma. Dai contributi dei relatori, giornalisti, filosofi, giuristi, ordinari di medicina e psicologia, emergono alcune considerazioni comuni, prima tra tutte quella di una relazione spesso troppo difficoltosa tra mass media e bioetica, che non contribuisce a promuovere un dibattito pubblico sereno e informato e non aiuta i singoli individui a fare chiarezza sulle questioni in discussione e, quindi, a elaborare una propria posizione.
(dalla quarta di copertina)