BIBLIOTECH
Editori Riuniti, Milano 2004
Pagine 221
ISBN 8835955084
Prezzo 14.00
Si fa strada nella società un sentimento di disincanto, che investe tanto i media quanto la comunicazione delle aziende e della politica.
Tale sfiducia non è, semplicemente, la conseguenza di un attacco di panico sociale e nemmeno l’applicazione di una ‘strategia antagonista’; piuttosto, è quel tipo di scoramento che ci prende ogni qual volta rivolgiamo a una persona, in cui riponiamo stima e speranze, una domanda per noi molto rilevante, e ci sentiamo dare una risposta del tutto fuori tema.
“La fine della meraviglia” descrive le cause e le dinamiche di questo disagio, lanciando un allarme a chi si occupa di comunicazione e – al contempo – proponendo un rimedio possibile.
Televisione, radio, cinema, libri e consumi culturali in genere, concorrono a determinare il clima sociale e la nostra percezione del mondo; ma proprio per questa loro centralità i media sono i primi ad essere interessati a conoscere le linee evolutive della nostra società, gli stati d’animo profondi, le tendenze. Per cogliere questi cambiamenti, aziende, istituti di ricerca, e think-tank universitari, hanno costituito un osservatorio permanente, i cui risultati sono presentati in questo volume.
(dalla quarta di copertina)