BIBLIOTECH
Donzelli, Roma 2004
Pagine VIII-133
ISBN 88-7989-867-1
Prezzo 12.00
Il titolo “Tutta colpa della tivu” riprende ironicamente il luogo comune secondo il quale alla televisione si fanno risalire le più diverse responsabilità: dalla diffusione degli errori grammaticali al dilagare dell’ansia e dell’aggressività.
Il volume di Gian Paolo Caprettini – autore di fortunati libri sulla comunicazione – passa in rassegna con spirito simpaticamente polemico il variegato patrimonio del «carnevale permanente» e della «piazza universale»: la televisione, efficace strumento di controllo sociale, artefice di una cultura popolaresca i cui fili sono tenuti e manovrati da tanti, astuti burattinai.
Con una scrittura brillante e sarcastica, nutrita di numerosi riferimenti al passato dello spettacolo e all’origine dei media, Caprettini ripercorre le vicende dei più noti e seguiti programmi televisivi, e insieme ad essi gli stereotipi che ci accompagnano e ci affliggono quotidianamente, nel tentativo di indicare una possibilità di liberazione, che secondo l’autore passa attraverso un atteggiamento di divertito disincanto.
(dalla quarta di copertina)
Gian Paolo Caprettini insegna all’Università di Torino (Dams) dove è responsabile del Telegiornale dell’Università e della rivista «Semiotiche». È autore di numerosi volumi fra i quali “Segni, testi, comunicazione” (1997), “Ordine e disordine” (1998), “Totem e tivu” (2001), “Una tivu da ridere” (2004, con D. Aloi e A. Gedda). Per i tipi della Donzelli ha curato, con M. L. Rivetti, la raccolta “Fiabe piemontesi“ (2002).