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La scienza che verrà

BIBLIOTECH


Adnkronos Libri, Roma 2003
Pagine 109
ISBN 887118159X
Prezzo 8.00

 

Prefazione di Umberto Guidoni 

 

La scienza corre sempre verso nuovi traguardi e, per il millennio appena cominciato, molte sono le mete che sta tentando di raggiungere. “La scienza che verrà” di Andreana d’Aquino di Caramanico vuole per questo essere un breve viaggio nelle scoperte possibili in quattro settori estremamente dibattuti dai media: clonazione, robotica, spazio e energia.

 

Il libro, un ‘fast-book’ agevole e non convenzionale, è scandito da un racconto scientifico di facile lettura ma rigoroso nel suo percorso tecnico, per dare al lettore la possibilità di entrare più a fondo negli straordinari obiettivi e scoperte perseguiti dalla ricerca in questi quattro campi. Ricco di informazioni, approfondimenti, curiosità e aneddoti, il libro ha anche l’obiettivo di abbattere nel lettore non ‘addetto ai lavori’ la preoccupazione di accostarsi al mondo della scienza, attraverso un linguaggio chiaro e diretto tipicamente giornalistico, aiutandolo a inquadrare i traguardi futuri della ricerca nella sua vita di tutti i giorni.

 

La scienza descritta e raccontata in questo libro, inoltre, parla molto italiano: dai grandi contributi offerti dagli scienziati del nostro Paese alle missioni spaziali verso Marte, agli importanti progetti di ricerca scaturiti da menti come il Nobel Carlo Rubbia per garantire al nostro pianeta un’energia pulita dall’idrogeno e dal Sole. E in molti casi la scienza Made in Italy dimostra di poter superare di gran lunga la fantascienza, come nel caso del primo robot-bambino italiano nato dalla grande passione di un gruppo di pionieri della robotica del LiraLab di Genova.
(dalla quarta di copertina)

 

Andreana d’Aquino di Caramanico, napoletana, giornalista, laurea in filosofia con lode, da oltre venti anni si occupa di informazione scientifica. Nella sua carriera professionale ha lavorato per il quotidiano ‘Il Mattino‘, per il settimanale ‘L’Europeo‘ e per numerose altre testate. Dalla fine degli anni ’80 e’ redattrice dell’agenzia di stampa Adnkronos. Nei suoi viaggi in Italia e all’estero ha avuto modo di conoscere da vicino il mondo della ricerca scientifica e industriale e ha frequentato i maggiori laboratori scientifici internazionali, non ultimo quelli prestigiosi della Yale University in Connecticut (Usa) dove ha trascorso circa un anno come osservatore. Ha inoltre partecipato nell’ottobre 2000 ad una importante missione scientifica in Nepal, raggiungendo, prima donna giornalista italiana, il laboratorio italiano ‘La Piramide’ a 5.050 metri sull’Everest.

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