BIBLIOTECH
SEI Frontiere, Torino 2003
Pagine 202
ISBN 8805059366
Prezzo 10.00
La tecnologia ha sempre prodotto effetti contrastanti nei paesi più poveri: da un lato l’attesa euforica di nuove opportunità di crescita, dall’altro la delusione per il rapido ‘arrugginirsi’ delle diverse soluzioni tecnologiche, dovuto alla mancanza di infrastrutture o di competenze. Anche Internet, punta di diamante delle nuove tecnologie, si presenta ambivalente: se, per il Nord del mondo, rappresenta uno strumento formidabile di partecipazione e di democrazia, per i tanti esclusi dalla società dell’informazione, i cosiddetti ‘infopoveri’, si profila una nuova forma di colonialismo.
E’ possibile colmare il ‘fossato digitale’ (il ‘digital divide’) che separa i paesi ricchi dai paesi poveri? Come superare la contrapposizione tra le aziende informatiche, che si rivolgono alle nuove tecnologie per produrre magicamente grandi miglioramenti sociali, e il popolo di Seattle, per il quale il Sud del mondo ha bisogno piuttosto di medicine, di acqua, di scuole? Per uscire da questo dilemma è necessario comprendere a fondo qual è il ruolo più appropriato delle nuove tecnologie nei processi di sviluppo umano e, soprattutto, qual’è l’impatto prodotto su contesti sociali così diversi da quelli occidentali.
(dalla quarta di copertina)