I linguaggi della radio e della televisione

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Teorie e tecniche

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I linguaggi della radio e della televisione

Editori Laterza, Roma-Bari 2002
Pagine VI-223
ISBN 88-420-6697-4
Prezzo 18.00

Produzione, programmazione, audience, funzioni sociali della radio e della televisione: da Mike Bongiorno alle Web TV, in una guida esemplarmente chiara.
(Note di copertina)

Che cos’è il “linguaggio radio-televisivo”?
In realtà dovremmo parlare di linguaggi, al plurale, e distinguere fra linguaggi radiofonici e linguaggi televisivi; infatti radio e televisione sono ormai forme culturali assai diverse tra loro, le emittenti radiofoniche e televisive sono molto numerose e le caratteristiche della loro programmazione variano notevolmente.

L’espressione del decreto ministeriale che istituiva la materia “Teoria e tecnica del linguaggio radio-televisivo” è un po’ burocratica, come avviene quando si cerca in modo rapido per mettere insieme varie categorie simili, un po’ come “autoferrotranvieri”. Diciamo comunque che i linguaggi della radio e della televisione sono le forme culturali attraverso cui i due media elettronici comunicano e trasmettono ad un pubblico, più o meno vasto, contenuti e messaggi.

Subito un chiarimento. I “media elettronici” sono la radio e la televisione, e non altri, e si chiamano così perché entrambi utilizzano la proprietà delle valvole termoioniche, o tubi a vuoto, o valvole elettroniche (tube in inglese in questo caso si traduce con “valvola”). Il primo tube per la comunicazione fu l’audion, o triodo, inventato dall’americano Lee De Forest nel 1906, senza il quale non ci sarebbe stata la radio come la conosciamo oggi: permise infatti in un modo affidabile la diffusione della voce umana e della musica.
(dall’introduzione)

Enrico Menduni insegna “Teorie e Tecniche del linguaggio radiotelevisivo” nell’Università di Siena e “Linguaggio radiofonico” allo Iulm di Milano. Ha insegnato nelle Università di Roma La Sapienza, Roma Tre e all’Università per Stranieri di Perugia. Tra i suoi libri più recenti: “La televisione” (1998), “Educare alla multimedialità” (2000), “Il mondo della radio. Dal transitor a Internet” (2001) e, con Antonio Catolfi, “Le professioni del giornalismo” (Roma) e “Le professioni della comunicazione” (2002).

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