BIBLIOTECH
Editori Riuniti, Milano 2003
Pagine 110
ISBN 8835954932
Prezzo 8.00
Nel 1999 Francesco Di Stefano, imprenditore televisivo fino ad allora sconosciuto, prese parte alla gara d’appalto per l’assegnazione a privati delle concessioni a trasmettere sulle frequenze televisive nazionali, conquistando, con l’emittente Europa 7, una delle sette licenze rilasciate. Con una serie di bizantinismi amministrativi, però, il governo D’Alema impedì l’inizio delle trasmissioni e sulle frequenze che avrebbero dovuto essere di Europa 7 lasciò Retequattro, priva di concessione, ma benedetta dalla politica.
La Corte costituzionale ha stabilito che dal 2004 l’occupazione delle frequenze da parte di Retequattro deve concludersi e l’emittente deve trasmettere dal satellite. Ma alla fine del 2003 il governo in carica sta cercando in extremis di varare una legge che condoni il furto di fatto subito da Di Stefano e annulli la sentenza della Corte costituzionale. Il capo del governo e il proprietario di Retequattro sono la stessa persona. Sarà sufficiente a legittimare un simile abuso?
(dalla quarta di copertina)