BIBLIOTECH
eXperta, Forlì 2002
Pagine 127
ISBN 8888158138
Prezzo 24.00
Il protagonista di “Nemico pubblico”, film diretto da Tony Scott nel 1998, era costantemente controllato attraverso microspie, posizionate nella suola della scarpa, nei pantaloni, nel cellulare, nell’orologio: nessuna azione, nessuno spostamento poteva essere compiuto senza sfuggire all’occhio supervisore.
Nell’arte cinematografica, si sa, le paranoie dell’era moderna vengono estremizzate fino al delineamento di situazioni che possono sì apparire irreali ma non sempre impossibili.
Sebbene il contesto in cui ci troviamo oggi ad agire non sia così esasperato, i segnali che la nostra privacy, diritto inalienabile sancito dalla Costituzione, sia in pericolo ci sono, e sono parecchi: carta di credito, telecamere che sorvegliano internamente ed esternamente gli edifici, accesi ad Internet, telefono cellulare che segnala i movimenti nel territorio del possessore, sono solo alcuni dei mezzi di controllo (diretti e indiretti) a cui siamo continuamente sottoposti.
Il libro indaga uno dei mezzi di controllo più famosi e controversi: l’intercettazione telefonica.
L’analisi verte in particolare sul modello legale delle intercettazioni, relegando ad un ruolo secondario l’uso “patologico” a fini privati.
Il testo consta di una parte teorica, in cui vengono trattati gli aspetti giuridici e non pertinenti al mezzo di ricerca della prova in considerazione, e di una pratica, analizzante le modalità dei meccanismi captatori e degli strumenti approntati dalla tecnica per proteggere la sfera della privacy da quel genere di intrusione.
(dalla quarta di copertina)