Il mercato dell’industria e dei servizi che punta a ridurre l’impatto ambientale, a risparmiare energia, ad ottimizzare l’uso delle risorse naturali e contenere le emissioni di CO2 e altri inquinanti, in innumerevoli settori tra cui il manifatturiero, l’edilizia di nuova generazione, l’agroalimentare, l’ICT, le smart city, l’efficienza energetica e le rinnovabili, la gestione dei rifiuti, la tutela dell’ambiente, vale oggi il 10,2% dell’economia italiana nel suo complesso.
La green economy nel nostro Paese cresce e secondo le stime di Unioncamere e Fondazione Symbola, che hanno presentato il nuovo Rapporto annuale “GreenItaly 2014”, a tale settore si devono più di 101 miliardi di euro di valore aggiunto.
Alla fine dell’anno in corso, si legge nello studio, il numero di occupati nell’economia verde italiana aumenterà di altri 234 mila nuovi posti di lavoro (che si aggiungeranno agli oltre 3 milioni già registrati): i green jobs diventano così protagonisti dell’innovazione e determinano addirittura il 70% di tutte le assunzioni destinate alle attività di ricerca e sviluppo delle nostre aziende.
La green economy appare inoltre una scommessa ragionevole anche per le nuove imprese. Nel primo semestre del 2014 si contano quasi 33.500 startup green che hanno investito in prodotti e tecnologie verdi già nei primi mesi di vita o prevedono di farlo nei prossimi 12 mesi: ben il 37,1% del totale di tutte le aziende nate nei primi sei mesi di quest’anno.
Grazie anche alle realtà che puntano sull’efficienza e all’innovazione (nel 2013 oltre il 30% delle aziende green ha investito in nuovi prodotti e servizi), l’Italia vanta importanti primati sul fronte dell’ambiente a livello europeo. Siamo una delle economie a minore intensità di carbonio dell’UE: per ogni milione di euro prodotto dalla nostra economia emettiamo in atmosfera 104 tonnellate di CO₂, contro i 110 di Spagna, i 130 del Regno Unito e i 143 della Germania.
Imprese che si internazionalizzano, che competono all’estero (il 44% esporta stabilmente), che assumono giovani professionisti (il 26,6% delle imprese eco-investitrici prevede di assumere nel 2014), che inquinano sempre meno e soprattutto riciclano (recuperate 24,1 milioni di tonnellate di rifiuti-scarti industriali, il valore assoluto più elevato tra tutti i paesi europei), che con i loro investimenti determinando una crescita economica più sostenibile per l’Europa, anche se ancora poco omogenea e piuttosto frammentata sul territorio nazionale.
Il maggior numero delle green startup/company si trova infatti nel Nord Italia (quasi 170 mila), in particolare 94.000 nel Nord-Ovest e circa 75.600 nel Nord-Est, oltre 94 mila nel Mezzogiorno e 65 mila nel Centro Italia.