Via libera del Garante privacy sul modello di Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) necessario per il calcolo dell’Isee, lo strumento di valutazione della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate.
Il parere favorevole del Garante è reso su una versione di schema di provvedimento del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali che ha integralmente recepito gli approfondimenti e le indicazioni suggeriti dall’Ufficio del Garante volti a rafforzare le garanzie a tutela dei cittadini e a perfezionare il testo per renderlo conforme alla disciplina in materia di protezione dei dati personali.
Il Garante ha chiesto, in particolare, che i cittadini siano informati in modo chiaro sull’uso che viene fatto dei loro dati, per quali finalità possono essere trattati, per quanto tempo possono essere conservati, a chi possono essere comunicati. L’informativa così dettagliata è stata ora inserita nella parte iniziale della dichiarazione per agevolarne la visione prima della compilazione.
Nell’informativa, poi, è stato evidenziato che i controlli dell’Inps sulle informazioni fornite dal dichiarante si estenderanno anche ai dati personali dei componenti il nucleo familiare ed è stato precisato che le informazioni indicate come facoltative (es., numero di telefono, e-mail), ora presenti nel modello in modo esplicito, serviranno per avere accesso a determinate prestazioni sociali o per mettersi in contatto con il dichiarante. Per quanto riguarda le modalità di ritiro, è stato specificato che i cittadini possono delegare i Caf o gli enti erogatori della prestazione a ricevere, ai soli fini del rilascio, l’Isee e le altre informazioni usate per il calcolo dall’Inps.
Nel dare parere favorevole, Il Garante ha tuttavia invitato l’Inps e tutte le amministrazioni interessate ad approvare, prima dell’avvio, il previsto disciplinare tecnico contenente le misure di sicurezza per il funzionamento del sistema informativo dell’Isee. Un sistema complesso e articolato che raccoglie e gestisce una mole rilevante di dati, anche molto delicati.
Il cittadino che richiede prestazioni sociali agevolate deve infatti presentare una dichiarazione (dsu) con le informazioni sul proprio nucleo familiare (inclusa la situazione reddituale e patrimoniale) direttamente all’ente che eroga la prestazione, oppure ai Comuni, ai Caf, alle sedi Inps territoriali che provvederanno a trasmettere i dati al sistema informativo gestito dall’Inps. L’Istituto, una volta calcolato l’Isee sulla base delle informazioni raccolte con il modello Dsu e di altre informazioni disponibili negli archivi dell’Inps e dell’Agenzia delle entrate, lo mette a disposizione del richiedente, anche mediante l’accesso al portale web o via pec.