La proposta di legge per il Wi-Fi disponibile e gratuito “è un’iniziativa di legge illuminata”. La pensa così Guido Scorza, dello studio legale E-Lex Belisario Scorza Riccio & Partners, secondo cui “per apprezzarne il significato e la portata credo sia importante non pensare alla diffusione del Wi-Fi pubblico solo come una soluzione all’atavico problema nazionale del digital divide infrastrutturale da mancanza di risorse di connettività ma anche e soprattutto come una soluzione – a mio avviso straordinariamente opportuna – al digital divide culturale che pure affligge l’Italia”.
“Nei bar, nei ristoranti, negli aeroporti, nelle stazioni e negli uffici pubblici le generazioni che ci hanno preceduto hanno scoperto i giornali, la radio e la televisione che non avevano ancora a casa e dei quali, probabilmente, ignoravano utilità e funzionalità”, prosegue Scorza.
“Ora, nel 2014, mentre l’Italia arranca dietro al resto d’Europa la cui popolazione è enormemente più avanti della nostra in termini di conoscenza ed abitudine all’uso di Internet, l’iniziativa di legge potrebbe consentire a milioni di italiani – perché si tende a dimenticare che stiamo parlando quasi della metà del Paese che non usa affatto internet o lo usa saltuariamente – di scoprire le potenzialità della Rete – dice Scorza –Credo che sia questa la scommessa: fare del Wi-Fi aperto negli esercizi pubblici uno straordinario veicolo di educazione alla cultura digitale e, onestamente, credo che se si comprende questo, tutte le resistenze all’iniziativa di carattere commerciale e di mercato debbano cedere il passo davanti a ragioni che sono, appunto, di cultura e di democrazia”.
“È ovvio che, come tutte le iniziative legislative, l’attuale testo non è perfetto ed ha limiti ed eccessi – chiude Scorza – ma nel dibattito parlamentare ed extra parlamentare ci sarà modo e tempo di renderlo migliore”.