Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
In riferimento all’Articolo dal Titolo “Convegni su convegni tra Tv e diritto d’autore, ma il ‘rischio fuffa’ incombe” pubblicato su www.key4biz.it in data 30.10.2014 a firma di Angelo Zaccone Teodosi
Illustre direttore,
l’articolo in oggetto, letto sulla testata online ed inserito nella rubrica #ilprincipenudo, nel dare conto di due recenti convegni dedicati al diritto d’autore, tra i quali quello organizzato il 29 ottobre scorso dal Mibact e dall’Università Europea, attraverso il loro centro di ricerca CREDA, appare riservare a quest’ultima iniziativa scientifica, svoltasi nell’ambito del PRIN da me diretto, giudizi ed affermazioni che, a mio avviso, mostrano scarsa serenità, se non addirittura qualche pregiudizio.
Invero, l’autore sembra interrogarsi circa gli esiti della ricerca finanziata con fondi pubblici nonché sull’entità degli stessi con modi e toni che, uniti al titolo dell’articolo, sembrano voler suggerire al lettore una supposta intangibilità del lavoro che il nostro gruppo di ricerca (7 università italiane e oltre 70 docenti e ricercatori) sta svolgendo ed una scarsa trasparenza nell’uso di fondi del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Intanto l’autore stranamente non si è accorto che proprio nel convegno del 29 ottobre si presentava un intero volume, dedicato alle biotecnologie, pubblicato in una delle più prestigiose collane italiane e finanziato proprio dal Prin. Ma forse l’autore in quel momento era distratto. Non solo. Il Prin che dirigo è l’unico nell’intero panorama italiano che ha dedicato, proprio con la finalità di informare nel modo più ampio possibile, un sito internet ed una rivista scientifica online “Diritto, Mercato e Tecnologia” che ha aperto un’apposita sezione e che raccoglie tutte le iniziative di ricerca. Alla faccia della non trasparenza! E aggiungo che, come mostra di conoscere lo stesso autore, proprio la rivista scientifica Diritto, Mercato, Tecnologia cura, sulla medesima testata da Te egregiamente diretta e che ha ospitato l’articolo di Zaccone Teodosi, la rubrica #tecnolaw. Sarebbe quindi bastato davvero poco all’autore per interpellare una fonte qualificata alla quale chiedere conto dei propri dubbi e cui offrire uno spazio di replica; e ciò a voler tacere della schizofrenia editoriale che certamente non sarà sfuggita ai lettori.
Inoltre, com’è certamente noto a chi abitualmente fa ricerche serie, tutti i dati concernenti i PRIN sono pubblici, dal bando, all’aggiudicazione dei fondi, alla rendicontazione degli stessi e, soprattutto, ai risultati della ricerca. L’autore dell’articolo avrebbe potuto soddisfare la propria curiosità e trovare risposta ai propri dubbi se solo avesse svolto il proprio lavoro con la diligenza che si richiede a chiunque pubblichi i propri scritti; ciò gli avrebbe consentito di scoprire che gli esiti di una ricerca vengono normalmente pubblicati al termine del periodo espressamente previsto dal bando di concorso (che sarà nel 2016), e che nonostante ciò, nel caso del nostro Prin, varie pubblicazioni relative alle ricerche, come detto, sono già state presentate in occasione di convegni e seminari di cui peraltro la stessa Key4Biz ne ha più volte dato notizia.
Le critiche, quando hanno un fondamento serio e non tradiscono una sciatteria informativa o, peggio, fini non dichiarati al lettore, sono certamente benvenute e rientrano appieno nello spirito dell’accademia che, proprio sul confronto critico, si propone di edificare la ricerca scientifica. Ma nel caso dell’articolo di Angelo Zaccone Teodosi così non è stato.
Con immutata stima
Alberto Gambino