#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Pubblicato su Odiens, Europa il 24 ottobre 2014
Quando c’è una partitona di calcio in prima serata tutti quelli che non ce l’hanno reagiscono con un palinsesto difensivo. Che vuol dire programmi rivolti alle donne. E siccome molte partite si giocano al mercoledì, ecco qui la ragione per cui in quel giorno non solo sta piazzato ‘Chi l’ha visto’, che tra le donne spopola, ma si affolla anche una batteria di telefilm tutti basati sul gioco dei caratteri, sull’ambire, sul soffrire e via esistendo, prelibatezze, secondo i palinsestari, della weltanschauung femminile. Che pero non costituisce un tutto compatto e, a giudicare dall’accoglienza dell’uno o dell’altro prodotto, mostra notevoli differenze non tanto da donna a donna, che diamo per scontate, ma in relazione al gruppo sociale del quale le donne si trovano a fare parte per reddito, cultura, etc etc.
I tre racconti seriali pensati per offrire sfogo alle donne in fuga dal calcio sono ‘Velvet’, su Rai Uno, ‘Tempesta d’amore’, su Rete 4 e ‘Grey’s anatomy’, su La7. Lungo una ipotetica scala sociale il pubblico di RaiUno (che in Velvet segue le travagliatissime vicende amorose di Ana – con una enne perché il prodotto viene dalla Spagna – e Alberto) si colloca alla base, è affollato di teste bianche tra cui pochissime le laureate, è quasi vuoto di ragazze, perfino di quelle che sembrerebbero predestinate a perdersi dietro ogni stormir di cuori.
Il pubblico di ‘Grey’s anatomy’ su La7 si piazza invece in cima alla scala sociale, esplodendo, addirittura, fra l’élite femminile nonché fra le donne che si spendono e si spandono sia per la casa sia per la carriera (qui la storia riguarda due signore-medico, coppia di affetto e di fatto, che vedono traballare il loro rapporto). Femminile è il grosso dell’audience e fra le spettatrici molte sono le laureate. Siamo, in buona sostanza, all’opposto del mondo di riferimento della Rai Uno che trasmette Velvet e sicuramente lontani dalla zona mainstream del consumo televisivo. Un club.
La posizione di centro nella scala la occupa Rete 4, con ‘Tempesta d’amore’, situazione agiata (famiglia di albergatori) che contempla oltre a intrighi e passione anche qualche prosaico spazio agli interessi. L’altra sera, tanto per dire, la locandina preannunciava che «Werner nega a Friedrich i soldi che gli servono». Insomma, baruffe a bottega condite di ingenuità e veleni.
Una sorta di “realismo capitalista” (estetico erede del fallitissimo realismo socialista) apprezzato, a giudicare dai numeri, dalle donne in misura maggioritaria, ma che trovano anche la compagnia degli uomini di casa. Ne esistono, evidentemente, che renitenti alla leva del pallone, si nascondono dietro le gonne delle loro compagne pur di sfuggire alla compagnia dei loro sportivissimi colleghi.