“La deflazione è dovuta al drammatico crollo dei consumi e alle difficoltà che hanno le famiglie ad arrivare a fine mese” è il commento di Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, ai dati resi noti oggi dall’Istat sull’inflazione (-0,2% su base annua).
L’associazione ricorda che la spesa per consumi delle famiglie residenti è scesa rispetto ai valori pre-crisi dell’ 8,05%, passando dai 985 mld del 2007 a 906 mld del 2013 (valori concatenati), con un crollo di 79 miliardi (79 mld). Anche a prezzi correnti la spesa è scesa in soli due anni, dal 2011 al 2013, di oltre 29 mld. Dati impressionanti.
Per l’associazione di consumatori si dovrebbe però notare anche che la riduzione dei prezzi, al di là dei motivi che l’hanno determinata, consente, in termini di diminuzione del costo della vita, un risparmio di 67 euro su base annua per una famiglia di 3 persone.
Nonostante la deflazione a livello medio nazionale, si evidenziano notevoli disparità a seconda della città. Bolzano risulta la città più cara d’Italia, con un’inflazione dell’1% ed un aggravio di spesa, per una famiglia di 3 persone, pari a 452 euro su base annua. La palma del risparmio spetta invece a Milano, dove l’abbassamento dei prezzi consente ad una famiglia di 3 persone di risparmiare 321 euro. Una differenza, tra le due città, pari a 773 euro.
Al secondo posto, per abbassamento dei prezzi, si colloca Roma (208 euro in meno per una famiglia di 3 componenti), seguita da Firenze (182 euro).