“Dividere il mondo in buoni e cattivi non è mai la soluzione giusta, soprattutto quando si tratta di alimentazione“. E’ quanto dichiara Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), in riferimento alla bocciatura dell’Unione Europea dell’etichetta a semaforo.
“Nei mesi scorsi– afferma Dona (segui @massidona su Twitter)- quando la Gran Bretagna propose l’introduzione delle etichette alimentari che indicassero con una sorta di semaforo in rosso gli alimenti molto calorici, in giallo quelli da usare con moderazione e in verde quelli sicuri dal punto di vista nutrizionale, esprimemmo, attraverso il mio blog e con un approfondimento del nostro esperto Agostino Macrì, tutte le nostre riserve sul tema: oggi, dunque, accogliamo con soddisfazione lo stop dell’esecutivo europeo e festeggiamo una vittoria per la nostra associazione, ma soprattutto per il Made in Italy“.
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“Eccellenze italiane come i formaggi, l’olio e i dolci -prosegue Dona – sarebbero stati ingiustamente puniti da questo sistema in cui il parametro più importante per evitare il semaforo rosso era la quantità di calorie. Il rischio, dunque, era che le aziende alimentari sviluppassero nuovi prodotti con meno grassi e zuccheri, aiutandosi con la chimica mediante vari additivi come addensanti, gelificanti, edulcoranti, antiossidanti“.
“Semplificare la vita dei consumatori con etichette chiare e leggibili è sempre stata una battaglia della nostra associazione -conclude il Segretario generale- ma il traffic-light non era lo strumento più adatto: è piuttosto il caso di ricordare ai consumatori che non esistono alimenti giusti o sbagliati, ma la corretta alimentazione dipende dalla quantità di cibo, dalla varietà della dieta e dall’attività fisica“.
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