L’industria automobilistica potrebbe trovarsi di fronte ad una svolta storica. All’International Manufacturing Technology Show (IMTS) di Chicago è stata mostrata al pubblico la prima automobile interamente realizzata grazie a stampante 3D.
Un evento straordinario anticipato proprio in Italia dalle riflessioni sempre interessanti dell’economista americano di fama mondiale Jeremy Rifkin, che passando per Trento ha affermato: “Centinaia di migliaia di stampanti 3D ora sono il futuro. Si usa materiale riciclato, come carta, plastica, immondizia e si costruisce un oggetto con parti mobili con un decimo di materiale rispetto alla produzione tradizionale. La prossima settimana nella mia città verrà presentata la prima auto fatta con stampante 3D“.
Ed eccola la ‘Strati’, prototipo di automobile ‘stampata’ in 3D a partire dal design realizzato dall’italiano Michele Anoè, per la manifattura della Local Motors, in collaborazione con l’Association for Manufacturing Technology (AMT), pronta per le strade delle città di tutto il mondo, grazie ad una dimensione contenuta e alla trazione elettrica del motore Renault Twizy.
A cambiare non è solo il processo produttivo a livello industriale), con la realizzazione di ogni singolo pezzo con tecnologia 3D (anche se al momento siamo ad un semplice prototipo, con la possibilità di un lancio commerciale già nei prossimi mesi), “ma la stessa esperienza del consumatore, che potrà personalizzare l’acquisto in ogni sua fase”, ha tenuto ha precisare John B. Rogers Jr, amministratore delegato della Local Motors.
Il mezzo di traporto privato è stato ‘stampato’ grazie alla tecnologia Direct Digital Manufacturing (DDM), utilizzata per la prima volta nella costruzione di un’automobile, e in un pezzo unico, con l’aggiunta successiva del resto dei componenti (motore, sospensioni, cablaggi).
L’impresa è stata possibile grazie anche alle ultime soluzioni offerte dalle scoperte sulla scienza dei materiali e le tecniche di produzione avanzate ottenute dai ricercatori della Struttura di Produzione e Dimostrazione del Department of Energy (DOE) degli Stati Unit e dell’Oak Ridge National Laboratory (ORNL).