La semestrale Telecom Italia

Telecom Italia torna in utile nel primo semestre. Marco Patuano: ‘In Brasile aperti a tutte le opzioni’

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Ieri, la mossa a sorpresa di Telefonica, che ha annunciato un'offerta da 6,7 miliardi di euro sull’operatore brasiliano GVT, con in prospettiva anche la possibilità di cedere l'8,3% di Telecom Italia.

Telecom Italia torna all’utile nel primo semestre 2014: la principale compagnia telefonica italiana, pur alle prese con un mercato domestico che continua a essere condizionato dalle tensioni recessive e con il rallentamento della crescita dell’economia nei paesi latinoamericani, ha registrato un utile netto di 543 milioni di euro rispetto al rosso da 1,4 miliardi del primo semestre dello scorso anno che scontava la svalutazione dell’avviamento.

I ricavi si sono attestati a 10,55 miliardi di euro (-6,5% rispetto al primo semestre 2013 in termini organici) mentre l’Ebitda ha registrato una flessione del 5,3% a 4,34 miliardi di euro.

L’indebitamento è stato ridotto di 1,5 miliardi e si attesta al 30 giugno a : 27,35 miliardi, con una diminuzione di 171 milioni di euro nel secondo trimestre grazie alla positiva generazione di cassa che è riuscita a compensare sanzioni antitrust per 105 milioni di euro e la distribuzione di dividendi per 208 milioni di euro

Il contesto di mercato

Sui risultati, ha spiegato il gruppo in una nota, continuano a incidere negativamente alcune dinamiche e aspetti regolamentari, oltre al “perdurare dello sfavorevole scenario congiunturale”.

Il mercato tlc italiano, prosegue la nota, è caratterizzato dal “trend di aumento della domanda dei servizi innovativi e dalla contemporanea flessione dei servizi tradizionali”.

“In tale contesto – prosegue la nota – si è osservato un principio di raffreddamento e miglioramento delle dinamiche competitive del Mobile domestico a cui si è però accompagnata una riduzione dei ricavi medi per cliente da servizi tradizionali non solo del Mobile ma anche del Fisso”.

“Pur in presenza di tali dinamiche, che hanno determinato ancora tensione sulla tenuta dei ricavi – si legge ancora nella nota – per l’esercizio in corso sul mercato domestico si prevede, in coerenza con le previsioni e le dinamiche del Piano triennale 2014-2016 di Telecom Italia, un progressivo recupero della performance operativa anche grazie ai piani e alle azioni di riduzione e contenimento di costi”.

Il Brasile e la mossa di Telefonica su GVT

In Brasile, un mercato che ancora una volta ieri è stato definito ‘core’, i ricavi del gruppo TIM Brasil si sono attestati a 9,477 miliardi di reais (-1,8% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2013). I ricavi da servizi si sono attestati a 8,084 miliardi di reais (-0,8%).

Il consiglio di amministrazione della società, nel corso della riunione fiume di ieri, ha esaminato le notizie sulle attività di M&A in corso in Brasile e ribadito “…la valenza strategica delle sue attività nell’area”, decidendo “di proseguire l’approfondimento delle opzioni strategiche in Brasile”.

La giornata del 5 agosto è stata tra l’altro caratterizzata dalla mossa a sorpresa di Telefonica, che ha avanzato un’offerta da 6,7 miliardi di euro sull’operatore brasiliano  GVT, con in prospettiva anche la possibilità di cedere l’8,3% di Telecom Italia.

GVT, operatore di rete fissa di proprietà del conglomerato francese Vivendi (presieduto da quel Vincent Bollorè socio di Mediobanca, azionista Telecom Italia) è stato al centro di diverse speculazioni negli ultimi mesi in vista di un possibile merger con Tim Brasil, essendo le attività delle due aziende complementari.

Vivendi, dal canto suo, ha precisato che nessuna delle sue controllate è in vendita, avendo sempre sottolineato di privilegiare per GVT una fusione non una vendita. L’offerta, che scadrà  il 3 settembre e prevede un importo cash di circa 4 miliardi di euro, più il 12% di Telefonica Brasil in azioni di nuova emissione, sarà comunque valutata nel prossimo cda del gruppo, il 28 agosto.

In questo modo, Telefonica cerca di sanare il conflitto in corso con l’antitrust brasiliano, che a dicembre ha imposto a Telefonica di cedere le partecipazioni dirette o indirette in Tim Brasil o di aprire il capitale di Vivo ad altri partner entro giugno 2015.

Va in questa direzione anche la decisione di Telefonica di ridurre la propria quota nel gruppo italiano all’8,3-9,4% entro il 2017, in seguito all’emissione, una ventina di giorni fa, di un bond convertendo a scadenza triennale.

 

Marco Patuano: in Brasile tutte le opzioni restano aperte

 

In Brasile  tutte le opzioni restano aperte, ma non saranno fatte offerte irrazionali. Così l’Ad Marco Patuano durante la conference call di presentazione dei risultati sulla decisione di Telefonica di presentare un’offerta per acquisire GVT.

Il fatto che sia iniziata un’evidente attività di merger and acquisition e ci sia, conseguentemente, molta speculazione, “…non cambia i nostri piani né il tempismo con cui operiamo: saremo razionali come siamo sempre stati”, ha detto Patuano, sottolineando come le operazioni di M&A in Brasile confermino comunque  “il valore delle aziende nel Paese e quindi anche di Tim Brasil”.

In Brasile, dove Telecom Italia è vicina alla cessione delle torri, “siamo impegnati nella realizzazione del piano, ma siamo sempre stati disponibili a massimizzare il valore per tutti azionisti”, ha aggiunto Patuano, per poi precisare: “…non abbiamo dato nessun mandato, lo ha fatto qualcun altro. Noi abbiamo stabilito un percorso, un processo sul quale lavoriamo, tenendo tutte le opzioni aperte”. “…Io – ha aggiunto – non ho mai fatto scelte pazze nella mia vita e non farò alcuna offerta pazza, anche se fosse una delle possibilità nell’interesse del nostro portafoglio””.

Per quanto riguarda la vendita di Telecom Argentina, le “parti sono determinate a chiudere”, ha detto Patuano, indicando come target la scadenza di metà agosto.

L’Ad si è quindi soffermato anche sulla vendita delle torri in Italia, sottolineando che “…la valutazione procede in modo approfondito ma prima di premere sul tasto “go” bisogna capire le giuste opportunità e trovare un driver industriale”.

 

Le reazioni alla mossa di Telefonica

Sulla decisione di Telefonica si è espresso ieri il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, che l’ha definita “un atto ostile verso Telecom Italia da parte del suo maggior azionista”, chiedendosi se questa mossa non rappresenti “un problema nazionale”.

Da parte del Governo è intervenuto il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, che ha assicurato che l’esecutivo segue l’evolversi della vicenda “con grande attenzione” e con la determinazione “…a fare quello che dobbiamo fare, ovvero perseguire l’interesse generale del Paese”, ma senza invadenza nelle attività di un’azienda privata.

Sempre ieri dalle comunicazioni Consob è emerso che la Banca Centrale Cinese ha comprato il 2,081% delle azioni di Telecom Italia entrando anche nel settore delle telecomunicazioni del Belpaese. L’operazione è avvenuta lo scorso 29 luglio ed ha un valore pari a circa 250 milioni.

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