Prima seduta oggi a Montecitorio della Commissione di studio per i diritti e doveri relativi a Internet, promossa dalla presidente della Camera Laura Boldrini, chiamata ad affrontare alcune urgenti tematiche riguardanti anche la governance della rete della quale s’è ampiamente dibattuto in occasione del recente convegno a Roma ‘From Sao Paulo to Istanbul. Towards a Better Internet Governance’ organizzato da ETNO in vista del dell’Internet Governance Forum che si terrà in Turchia a settembre.
La Commissione, si legge in una nota, è composta da 23 componenti fra deputati, esperti del settore, rappresentanti delle imprese, delle associazioni e della società civile, tutti partecipanti a titolo gratuito.
“Si tratta della prima volta che in sede parlamentare si decide di istituire una Commissione su questi temi; è una esperienza di grande valore che mi auguro possa portare a risultati concreti e significativi”, ha dichiarato la Presidente Boldrini nella sua introduzione.
I primi risultati saranno sottoposti all’attenzione dei partecipanti alla riunione dei Parlamenti dei Paesi membri dell’Unione europea e del Parlamento europeo sui diritti fondamentali che si terrà presso la Camera il 13 e il 14 ottobre 2014 nel corso del semestre di Presidenza dell’Unione europea.
Contemporaneamente, le proposte che la Commissione elaborerà saranno sottoposte ad una consultazione pubblica per assicurare una partecipazione più larga possibile alla loro individuazione.
Un Comitato ristretto, coordinato da Stefano Rodotà, produrrà una bozza da sottoporre alla Commissione entro fine settembre.
“Internet – ha aggiunto la Boldrini – ci deve stare a cuore perché può davvero dare nuovo impulso alla partecipazione democratica sempre più in crisi in molti paesi. Sono convinta che anche grazie agli strumenti offerti dalla rete, il Parlamento possa trovare opportunità per rilanciare la sua funzione”.
Per il Presidente della Camera, “Ciò richiama tutti ad una precisa responsabilità: fornire un contributo fattivo per giungere finalmente all’adozione di una Carta dei diritti. È per questo che oggi siamo qui. In altri termini, il Parlamento non può rimanere a guardare di fronte a questi cambiamenti epocali. Le molteplici questioni connesse all’accesso e all’utilizzazione di Internet travalicano, per la stessa natura della rete, le dimensioni nazionali e richiedono un coordinamento per un impegno a livello sovranazionale”.
“La nostra iniziativa – ha quindi precisato la Boldrini – deve necessariamente avere una prospettiva che vada oltre i confini nazionali”.