Secondo quanto emerso dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), sta crescendo il numero complessivo degli Internauti.
Nonostante i problemi economici globali, infatti, nel 2002 si attende un aumento del 30¿, con un numero di abbonati che raggiungerà i 655 milioni.
Il Rapporto annuale sull`E-commerce e lo Sviluppo prevede che lo scambio di beni e servizi su Internet potrebbe raggiungere quest`anno i 2,3 miliardi di dollari, con un aumento del 50% rispetto allo scorso anno, e potrebbe attestarsi a 3,9 miliardi nel 2003.
Circa un terzo dei nuovi utenti proviene dai Paesi in via di sviluppo anche se il numero di Internauti nei Paesi industrializzati rimane molto più alto.
La percentuale di penetrazione maggiore, con quasi 143 milioni di Internauti, è detenuta dagli Stati Uniti, seguiti dalla Cina con 56,6 milioni.
Sul piano continentale, invece, nel 2001 l` aumento maggiore è andato all`Asia con un 㒄%, seguita dall`Africa con㒃% e dall`America Latina che, a pari merito con l`Europa registra un 㑹%. Gli Stati Uniti ottengono un aumento più contenuto, del 10%.
Anche in India e nelle regioni sub-sahariane, il numero di fruitori dei servizi web sta crescendo molto rapidamente.
L`e-commerce, nonostante la stagnazione economica negli Stati Uniti e altrove, sta ottenendo buoni risultati. Secondo il rapporto, però, i Paesi industrializzati non hanno accolto con l`entusiasmo previsto i servizi di commercio elettronico.
Negli Stati Uniti, infatti, le entrate generate dal business-to-business e dall`e-commerce raggiungono il 45%, contro il 25% dell`Europa occidentale ed il 15% del Giappone.
Nelle regioni dell`Asia Pacifica, del Sud Africa e dell`Europa centrale il livello di scambi è pressoché nullo, attestandosi all`1%.
Secondo il rapporto, i prodotti IT rappresentano in questo momento, una delle risorse maggiori dei Paesi in via di sviluppo, principalmente perché le multinazionali puntano proprio su questi mercati per la produzione di hardware e software, potendo usufruire del basso costo della manodopera locale.
Le esportazioni di prodotti tecnologici,infatti, in questi Paesi costituiscono il 22% delle esportazioni totali, ossia più dei prodotti agricoli e tessili insieme.