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Due Stati americani, il Massachusetts e il West Virginia faranno ricorso contro l”accordo antitrust tra Microsoft e il governo degli Stati Uniti.
Se l”appello avesse successo i rivali del colosso di Redmond potrebbero sperare di vedere la fine del monopolio nel mercato dei software.
I due Stati sono tra quei nove che lo scorso anno avevano deciso di non portare avanti le accuse di abuso di mercato contro Microsoft per cercare strade che portassero ad una pena più severa di quella poi comminata dalla corte federale.
Gli altri Stati “ribelli” hanno reso noto che non sosterranno l”appello.
I giudici del distretto che si occupa del caso hanno però, già rifiutato le argomentazioni presentate dal solo Stato del Massachusetts il mese scorso, presentando un decreto concordante con l”originale accordo anti-trust.
Le autorità hanno tempo fino a lunedì prossimo per decidere di contestare la decisione.
Il Procuratore Generale del Massachusetts ha reso noto che il prezzo che i due Paesi pagheranno sarà sicuramente alto, ma che si andrà avanti lo stesso, anche contro tutti.
La prima indagine anti-trust nei confronti di Microsoft è stata avviata in seguito alle accuse dei concorrenti che sostenevano che il gruppo di Bill Gates avesse progettato il sistema operativo Windows, usato dall”80% dei computer mondiali, in modo da non essere compatibile con nessun altro sistema.
Microsoft fu ritenuta colpevole di comportamento scorretto e, secondo l”accordo finale, fu obbligata a fornire informazioni tecniche in modo che i concorrenti potessero progettare software adattabili a Windows.
L”accordo non è stato, tuttavia, messo in atto a condizione che Microsoft fosse divisa in due compagnie separate, come in molti avevano chiesto.
Ora si attendono gli sviluppi di queste nuove cause che potrebbero aprire il mercato anche alla concorrenza che da anni si batte contro lo strapotere del gigante dei software.
Ricordiamo che anche l”UE sta esaminando il dossier Microsoft e, tra l”altro, Bill Gates ha appena assunto, per non farsi mancare nulla, un ufficiale europeo nella divisione che si occupa della sicurezza dei software, ritenuti da più parti poco affidabili.
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