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Le critiche degli azionisti e la cattiva performance del titolo di AOL Time Warner hanno spinto Steve Case, fondatore di America Online a ritirarsi.
Case, presidente del Consiglio d”Amministrazione di AOL Time Warner, ha annunciato le proprie dimissioni per il mese di maggio, nell”occasione della riunione annuale degli azionisti.
In comunicato diramato alla stampa Case ha dichiarato “…da tempo gli azionisti hanno riversato su di me la delusione delle loro aspettative, ne ho tratto la conclusione che bisogna prendere delle decisioni adesso, per evitare che vengano minate le nostre capacità ad assestare la situazione e concentrarci interamente sulle nostre attività…mi dimetto nell”interesse della società…”.
Case rimarrà in ogni caso membro del Consiglio d”Amministrazione.
Steve Case, che insieme a Gerard Levin è considerato l”artefice della fusione tra AOL e la società di media Time Warner, paga lo scotto di un”operazione che è costata una rovinosa caduta del titolo della società sulla Borsa.
Già la stampa americana aveva rivelato da tempo che il fondatore della CNN, Ted Turner, azionista di maggioranza del gruppo, premeva per la rimozione di Case.
AOL, primo ISP al mondo, annaspa da diversi mesi in grosse difficoltà finanziarie, in modo particolare per la crisi delle entrate pubblicitarie, che potrebbero ridursi dal 40 al 50%.
La divisione Internet di Time Warner conta 34 milioni di abbonati di cui 25 negli Stati.
L”esplosione della bolla Internet ha fatto sparire dall”oggi al domani numerose imprese che facevano la loro pubblicità su AOL.
Il gruppo paga anche le conseguenze delle inchieste aperte sul proprio conto dalla SEC (Security Exchange Commission) e dal Dipartimento di Giustizia in merito ad una contabilizzazione poco chiara di alcune entrate pubblicitarie.
Il gruppo ha presentato alla fine dell”anno una piano strategico per il 2003, con la speranza che le nuove offerte attirino un maggior numero di utenti.
Per il 2003 le aspettative danno un fatturato lievemente variato rispetto al 2002 e si prevedono vendite comprese tra 8.8 e 9 miliardi di dollari.
Intanto si attende per fine gennaio la pubblicazione dei dati per il 2002 e AOL Time Warner ha già fatto sapere che prevede oneri fiscali per 10 miliardi di dollari in ragione del deterioramento costante del valore della divisione Internet.