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Sharman Network, proprietaria del popolare sito di scambio di musica Kazaa, passa al contrattacco e accusa le major discografiche di aver “oscenamente” abusato dei propri diritti di copyright.
Durante il processo svoltosi lunedì scorso a Los Angeles – è la prima volta, tra l”altro che un sito web con sede legale in Australia viene citato in giudizio negli Stati Uniti – la Sharman ha sostenuto la tesi che le case discografiche stanno facendo cartello per eliminare dal mercato i potenziali concorrenti.
Sharman Networks è stata accusata dalle major discografiche di contribuire alla diffusione illegale di musica in Rete. La scorsa settimana un giudice federale ha stabilito che l”azienda potrà essere giudicata negli Stati Uniti, dando il via libera ai procedimenti legali dell”industria dell”intrattenimento americana.
Dopo la morte di Napster e le cause contro Grokster e Morpheus, Kazaa è diventato il nemico numero uno delle major discografiche che, però, “non riescono a capire che Kazaa è diverso, perché è nata con l”intenzione di trarre vantaggio dalla distribuzione legale della musica”, spiega l”avvocato della Sharman Networks, Rod Dorman. L”azienda, infatti, ha acquistato il software all”inizio del 2002 con lo scopo di distribuire soltanto materiale autorizzato e protetto da copyright. A questo scopoi dirigenti della Sharman e del suo partner Altnet – continua l”avvocato -avrebbero più volte incontrato i responsabili dell”industria discografica e cinematografica nel corso del 2002 cercando di ottenere la licenza per distribuire contenuto protetto da copyright, per tentare di mitigare il fenomeno della diffusione illegale.
Alcuni dirigenti sarebbero anche stati interessati, ma furono “ripetutamente istruiti dalla RIIA” a non entrare in affari con Sharman o Altnet.
Ma questo e più o meno quanto hanno asserito tutti gli altri difensori, ribatte l”accusa.
La Sharman è convinta che le major “pagheranno le conseguenze legali” delle loro accuse, in quanto l”azienda chiederà ai giudici di ritenerle colpevoli di violazione delle norme sulla concorrenza e quindi di impedire loro di far valere i propri diritti di copyright.
Il CEO di Altnet, Kevin Bermeister, fa sapere che la sua azienda affiancherà la Sharman nelle azioni legali contro l”industria dell”intrattenimento. “Kazaa ha visto un incremento nel numero di utenti disposti a pagare per i contenuti che fornisce, le cose andrebbero ancora meglio se l”industria discografica ci concedesse il proprio supporto”.
Le major, però, sono compatte nel sostenere che siti come Kazaa fomentano la pirateria e non c”è nessun bisogno di negoziare con loro.
Secondo la società Download.com, il software di Kazaa è stato scaricato 181 milioni di volte.
Ricordiamo che l”Ad della RIIA -l”associazione dei discografici americani – Hillary Rosen ha appena presentato le sue dimissioni in seguito al gelo provocato dalla sua proposta di ritenere gli Internet Service Providers, legalmente responsabili per la diffusione illegale di musica on line.