Italia
Il 30 gennaio ha preso il via la prima fase del piano telematico dell”Emilia-Romagna, riguardante gran parte della provincia di Bologna e quelle di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena. Obiettivo, realizzare una rete in fibra ottica con 460 km di cavi (la cosiddetta dorsale fra Bologna e Rimini) e 200 km di interconnessioni fra la dorsale e i comuni. Saranno collegate con una rete ad alta capacità (dati, immagini e fonia con una velocità fino a 100 Mbit/s) tutte le amministrazioni pubbliche, le comunità montane, le aziende usl e anche le sedi dell”università sparse nei quattro territori.
Il progetto, che dovrà concludersi entro la fine del 2004, vede impegnata la Regione con un investimento di 11 milioni di euro, e gli enti locali con le proprie società di servizi pubblici: il consorzio Romagna Acque, che ha già una propria rete di canalizzazioni, in cui dovrà potenziare la rete in fibra ottica (12 mln di investimento), e Hera (14 mln), che dovrà completare la rete della dorsale e provvedere alle interconnessioni nelle derivazioni.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto hanno partecipato gli assessori alle attività produttive Duccio Campagnoli e alle finanze Flavio Delbono e i rappresentanti delle società Hera-Acantho e Romagna Acque. La rete, una volta realizzata, farà dell”Emilia-Romagna una delle regioni più cablate in Europa.
Il progetto avrà come primo effetto quello di realizzare una rete comune per trasmettere dati e immagini fra tutte le amministrazioni pubbliche, e per erogare in una seconda fase servizi per imprese e professionisti (dal medico on line alla consultazione telematica del catasto), ma in seguito anche per utilizzare la rete per operatori del mercato che vorranno fornire servizi ai cittadini. L”accordo prevede anche che vengano collegati i comuni montani sparsi in un territorio che sarebbe antieconomico raggiungere per qualsiasi operatore privato. In questo caso, però, il collegamento sarà basato su link satellitari o su connessioni xDsl su rame (2 Mbit/s).
Con lo stanziamento di 11 milioni, la Regione diverrà proprietaria (la durata della convenzione è trentennale riscattabile al prezzo simbolico di un euro) di un sesto della rete e del 50% delle interconnessioni, mentre Hera sarà il gestore delle rete per 10 anni. Oltre a questo la Regione pagherà per le amministrazioni ad Acantho (controllata da Hera) un canone annuo di 6 milioni di euro per l”attivazione dei servizi della rete. Per il servizio di fonia sarà invece Hera ad acquistare dal mercato il servizio per conto delle amministrazioni che si potranno consorziare cercando di ottenere tramite gara i servizi più convenienti che comunque non potranno essere superiori a quelli previsti dalle gare della Consip sul piano nazionale.
I lavori per realizzare la rete digitale partiranno nel corso del 2003 e l”opera dovrà essere finita nel 2004. Nello stesso tempo verrà messo a punto – come ha precisato il professor Gabriele Falciasecca, presidente del comitato scientifico per il Piano Telematico – il progetto per realizzare la rete digitale nelle altre province da parte della società “Laboratori Marconi” dell”omonima Fondazione.