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In occasione della presentazione dei risultati trimestrali alla SEC, Microsoft avrebbe ammesso che la popolarità dei software open source potrebbe costringere l”azienda a tagliare i prezzi dei propri prodotti.
“…La crescente diffusione del software libero rappresenta una sfida al modello di business dell”azienda, viste le continue pressioni, da parte dei suoi sostenitori, perché i governi mondiali adottino lo standard nei loro sistemi – si legge in un comunicato dl colosso di Seattle – …Dal momento che l”open source sta guadagnando sempre più popolarità, le vendite dei prodotti Microsoft potrebbero scendere e la compagnia si troverà costretta ad abbassare i prezzi, con una conseguente riduzione dei margini operativi”.
Per correre ai ripari Microsoft ha già varato il Government Security Programme, rendendo accessibili i codici sorgente dei suoi software ad alcune autorità governative – tra cui Russia e Gran Bretagna – e a diverse agenzie.
Il gigante mondiale è anche sotto il mirino della Commissione europea che sta indagando per stabilire se sia vero che Microsoft – come sostengono i concorrenti – non avrebbe mai voluto rivelare le informazioni necessarie per creare software compatibili con Windows.