Europa
Strasburgo, 12 febbraio – di Pierluigi Sandonnini.
Dopo aver pubblicato l”articolo sulla prima parte del workshop sulla Tv digitale organizzato da Puntoit a Strasburgo l”11 febbraio – al quale ha partecipato anche Erkki Liikanen, Commissario per la Società dell”Informazione (il cui discorso è consultabile in versione integrale e in italiano) – ecco un resoconto del panel al quale hanno preso parte rappresentanti del Parlamento europeo, di aziende del settore Ict e di operatori televisivi.
Dopo l”apertura di Erik Lambert, vicepresidente di Puntoit e moderatore del panel, il primo intervento è stato di Elly Plooij Van Gorsel, parlamentare europea e presidente dell”Eif (European Internet Foundation), che ha subito sollevato l”importante quesito: chi finanzia la rivoluzione digitale della televisione? Secondo la Van Gorsel, questa non può essere finanziata soltanto con i fondi pubblici, occorrono anche gli investimenti privati. Bisogna però che sussistano tre condizioni fondamentali: primo, i broadcaster pubblici devono continuare a offrire programmi fre-to-air (ossia accessibili a tutti). Secondo, occorre creare le condizioni per attrarre capitali privati. Terzo, occorre fornire garanzie sul ritorno degli investimenti.
Marco Cappato, parlamentare europeo di nazionalità italiana, dopo aver evidenziato la situazione del nostro Paese per quanto riguarda il rapporto tra la televisione generalista e l”audience, ha spezzato una lancia in favore degli operatori alternativi di tlc, affermando che le barriere create dagli incumbent sono spesso più pesanti di quelle tecnologiche.
Per Goran Wahlberg, di Nokia, la maggiore piattaforma per la Società dell”Informazione nasce dall”integrazione tra la tv digitale e l”Umts. La nuova televisione multichannel sarà interattiva, e l”interattività sarà garantita anche nelle applicazioni di mobilità, utilizzando le reti 3G come canale di ritorno.
Tutta puntata sull” “ecosistema digitale dei media” la presentazione di Erik Huggers, di Microsoft, per il quale si assiste a una forte accelerazione della transizione al digitale.
Robert Douglas, dell”Alcatel, ha evidenziato l”impegno dell”azienda francese nello sviluppo di sistemi e reti mobili 3G, un settore di supporto alla tv digitale anche in un”ottica di fruizione multipiattaforma.
Matteo Maggiore, della Bbc, ha posto l”accento sui limiti della convergenza tra le reti, anche in relazione alla norma del must carry, che in Gran Bretagna e Stati Uniti obbliga gli operatori della tv via cavo e ritrasmettere i programmi della tv digitale diffusi via etere. Basandosi sulla non facile esperienza inglese, Maggiore ha sottolineato l”importanza del ruolo del servizio pubblico nella fase di sperimentazione e di avvio del digitale terrestre, molto onerosa e poco redditizia per le imprese private. Le tv pubbliche, al contrario, dispongono del canone, che può essere investito nell”interesse pubblico.
Verena Wiedeman, della tv tedesca Ard, ha affermato che la tv digitale è senza dubbio una priorità per l”Europa. Per questo, i governi dovrebbero creare un quadro di condizioni generali favorevole, che faciliti lo switch-over e crei incentivi per gli sviluppatori di contenuti. La Wiedeman ha citato l”articolo 18 della Direttiva Quadro sulle reti emessa nello scorso marzo dall”Unione Europea, laddove questa incoraggia l”uso di API (Application Programming Interface) aperte e si riferisce all”interoperabilità. Wiedeman ha poi colto in contropiede la platea annunciando che la Ard conta di completare lo switch-off dell”analogico entro quest”anno nelle città di Berlino e Potsdam, rispettando la sua mission di rete pubblica a vocazione regionale.
Questa rivelazione ha trovato un certo scetticismo da parte di Heiko Zysk, rappresentante del network privato tedesco ProsiebenSAT.1, che ha poi rilanciato il quesito già posto dalla presidente dell”Eif, Elly Plooij van Gorsel, ovvero: chi deve finanziare il digitale terrestre? Quanto spetta al pubblico, quanto al privato? ProsiebenSAT.1, comunque, si impegnerà soprattutto nella diffusione della tv digitale terrestre in mobilità, concentrando i propri sforzi nelle aree urbane ad alta densità della Germania.
Alessandra Perrazzelli, di O”Connor & Company, ha affermato che la digitalizzazione è il futuro, quindi è molto importante il modo in cui si affronta la migrazione dall”analogico al digitale. Nel caso della televisione, per lo switch-over la Perrazzelli ha sottolineato la criticità dell”intervento dei regolatori.
Infine, per il canale satellitare finanziario italiano Ventiquattrore.tv, di proprietà del Sole24Ore, il direttore Roberto Fontolan ha affrontato il tema del finanziamento allo sviluppo della tv digitale, mettendo l”accento in particolare sulla necessità di un intervento pubblico.
In chiusura dei lavori, Sebastiano Trigila, della Fondazione Bordoni, ha esposto all”attenzione della platea il nuovo ruolo affidato alla Fondazione dal Ministero delle Comunicazioni nella sperimentazione della televisione digitale terrestre, oltre che nel monitoraggio dei campi elettromagnetici.
Per consultare la versione integrale del discorso di Erkki Liikanen, clicca qui