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Il Gruppo francese di media e comunicazione Vivendi Universal (VU) non prevede per il momento la vendita della sua divisione Universal Music. E starebbe cercando altri partner per i suoi asset americani dell¿entertainment.
Questo è quanto dichiarato nell¿edizione odierna del Finacial Times, che ha citato fonti ufficiali.
I dirigenti di VU, secondo il quotidiano, sarebbero favorevoli ad una riorganizzazione che permetta di conservare la prima major mondiale per almeno altri due anni.
La divisione è la più grossa società del mondo, attiva sul mercato della musica.
Se queste informazioni fossero confermate, il miliardario americano Marvin Davis potrebbe rinunciare al suo progetto di riscatto, stimato in 20 miliardi di dollari, della controllata Vivendi Universal Entertainment (VUE).
Alleato ai fondi d¿investimento, Carlyle, Bain Capital e Texas Pacific Group, Marvin Davis è interessato alla quasi-totalità degli asset americani di Vivendi, che riuniscono la musica, gli studios cinematografici, la televisione, i parchi tematici e i video giochi.
Senza Universal Music, sicuramente l¿operazione sarebbe meno profittevole.
Il FT afferma che le sole attività del cinema e della Tv via cavo non genererebbero sufficiente cash-flow per permettere a Davis di sobbarcarsi anche i debiti di questi asset.
Se è vero che VU non vuole cedere le sue controllate americane riunite sotto Vivendi Universal Entertainment, perché sarebbe in cerca di nuovi partner finanziari per gli asset dell¿intrattenimento? E¿ questo che si chiedono gli analisti finanziari.
In ogni caso, VU giovedì prossimo dovrebbe presentare la sua strategia per lo sdebitamento del Gruppo e per la risoluzione dei suoi problemi di liquidità, che potrebbero presentarsi di qui a qualche mese.
Tra le eventuali cessioni che potrebbe effettuare Vivendi, ci sarebbe la vendita della branca dei videogiochi, VU Games (VUG).
L¿operazione porterebbe al Gruppo un introito tra gli 800 milioni e i 1,5 miliardi di dollari.
Ci sono poi i 900 milioni di euro che dovrebbe incassare dalla vendita della Pay TV italiana TelePiù alla società di Rupert Murdoch. Ma le richieste della Commissione europea al progetto di fusione tra Stream-TelePiù ritardano la conclusione di questo dossier.
In questo contesto, la pubblicazione giovedì dei dati di bilancio 2002 e le strategie che presenteranno i dirigenti, diventano sempre più attese.
Secondo Aurel Leven, Vivendi Universal, dovrebbe registrare una perdita netta di 13,4 miliardi di euro. Per gli analisti di questa società il risultato operativo dovrebbe essere in rialzo del 21% a 4,5 miliardi di euro.
Alla Borsa di Parigi, il titolo Vivendi questa mattina perdeva 0,69% a 12,93 euro. Dall¿inizio dell¿anno, il titolo cede circa il 16%.