Italia
Il suicidio del giovane Marco di 25 anni di Candelo (Biella) ha portato all”attenzione dell”opinione pubblicala triste realtà dello sfruttamento dei minori in Internet.
Il ragazzo era indagato nell”ambito di un”inchiesta sulla pedofilia partita dalla procura di Asti.
Quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta, si è lanciato dal balcone della sua camera.
L”inchiesta riguarda un sito di file-sharing di immagini di pedofilia di bambini tra i 5 e i 10 anni, stranieri. Un Web site solitamente usato per lo scambio di brani musicali, in formato MP3.
Una trappola vergognosa nella quale sono caduti milioni di ragazzi di tutto il mondo.
Questa è l”ultima frontiera dei maniaci sessuali via Internet ed è stata scoperta dai carabinieri del comando provinciale di Asti. Con una maxioperazione denominata ”Eurololitas”, coordinata dalla procura della Repubblica della città piemontese, sono state indagate circa mille persone e compiute 400 perquisizioni in quasi tutte le province italiane. I carabinieri, utilizzando le nuove norme di legge, sono entrati nella rete fingendosi acquirenti o intermediatori del materiale pedopornografico.
I genitori del giovane suicida, hanno confermato, ieri, ai cronisti che il figlio si sarebbe collegato al sito, ma questo non implica che fosse un pedofilo.
La mamma ha detto che il figlio da tempo si isolava spesso e soffriva di depressione, tristemente ha aggiunto “…Forse lo avrebbe fatto lo stesso”, riferendosi al suicido.
Sicuramente la notizia ha riportato all”attenzione di tutti un problema molto grave, quello dello sfruttamento dei minori a scopo sessuale.
Da diverso tempo parecchie associazioni sono impegnate in questo senso.
Il Centro Italiano Aiuti all”Infanzia (Ciai) ha lanciato proprio in questi giorni la campagna “Colpevole d”innocenza”. Lo spot si scaglia contro lo sfruttamento dei bambini nel mondo e soprattutto contro il turismo sessuale.
“…Il senso dell”iniziativa – ha spiegato a Milano la presidente, Valeria Rossi Dragoni – è diffondere una maggiore sensibilità sui problemi e i diritti dei bambini, compreso il diritto all”innocenza. Spesso i bambini sono strumenti del piacere dell”adulto, che è una grandissima piaga dalle tante sfaccettature, di cui la peggiore è il turismo sessuale”. E, aspetto non meno importante, attivare una raccolta di fondi per realizzare progetti concreti in quelle aree geografiche dove i bambini sono spogliati di ogni diritto.
La campagna, realizzata anche quest”anno gratuitamente dalla Ogilvy & Mather, sarà diffusa a partire dal mese prossimo su Tv (spot di 30 secondi), radio e carta stampata. “…Solitamente contiamo su spazi gratuiti – ha spiegato la responsabile delle relazioni esterne, Donatella Ceralli – e al momento abbiamo parecchia radio e una settimana sulle reti Mediaset a maggio”.
Le donazioni che verranno raccolte, ha aggiunto, verranno utilizzate per sostenere i progetti dell”organizzazione in Asia e in Sud America. “…Non è facile – ha spiegato Ceralli – perché tocchiamo interessi enormi. A Phnom Penh volevamo aprire un centro di prima accoglienza per bambini sottratti alla prostituzione, ma abbiamo ricevuto minacce tali che abbiamo destinato il centro a un collegio”.
Secondo un recente rapporto dell”Un-Escap,si stima che siano circa un milione i bambini vittime del traffico sessuale solo nella regione del Mekong.
A Phonm Penh, si conta che ci siano tra i 10 e i 15 mila minorenni coinvolti nella prostituzione: di questi, il 31% sono in età tra i 12 e i 17 anni, mentre il 50% delle giovani prostitute risultano vendute da parenti, amici o vicini di casa. Inoltre, è stato detto, se è vero che la presenza straniera porta ad un aumento dell”offerta di prostituzione (nel 1990 le prostitute in Cambogia erano solo mille, con l”arrivo delle forze delle Nazioni Unite il numero è salito a 80mila) è altrettanto vero che molto alta è diventata la richiesta da parte degli uomini della stessa area, soprattutto malesi.
* Legge n. 269 del 3 agosto 1998, “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù”