Italia
L¿uscita di France Telecom dal capitale di Wind ha riacceso l¿interesse nei confronti dell¿operatore mobile italiano. Durante tutto il fine settimane si sono rincorse, infatti, indiscrezioni e smentite che hanno avuto come protagonisti il conglomerato asiatico Hutchison Whampoa, l¿operatore spagnolo Telefonica e l¿imprenditore mantovano Roberto Colaninno.
Hutchison 3G, controllata dal colosso di Hong Kong, Hutchison Whampoa, secondo quanto riportato da Reuters, si sarebbe detta interessata ad una quota del gestore mobile, che si aggirerebbe intorno al 25%. Da canto suo Hutchison ha smentito tutto, mentre l¿ad di Enel, Paolo Scaroni, ha dichiarato che “Nessuno si è fatto avanti per Wind, ma non c”é nessuna fretta, siamo rilassati”. Il conglomerato asiatico, guidato dal magnate Li Ka-Shing, si è aggiudicato le licenze per la telefonia di terza generazione in molti Paesi europei (Gran Bretagna, Italia, Svezia, Austria, Irlanda e Danimarca) e dovrebbe lanciare i servizi, dopo diversi rinvii, entro la fine di questo mese.
Stesso copione per le voci di un interesse da parte di Roberto Colaninno, riportate dal Corriere della Sera: Scaroni dice di averlo letto sul giornale ma di non aver avuto nessun contatto con l¿imprenditore.
Enel lascia dunque aperte tutte le strade. Durante la conferenza stampa per l¿ufficializzazione dell”acquisto della quota di Wind, Scaroni ha, infatti, spiegato che “l”uscita di France Telecom aumenta la libertà di Enel per individuare soluzioni che valorizzino l”investimento in Wind.Nulla èpiù precluso: collocamento in borsa, cessione o alleanza con altro operatore”.
L¿ipotesi di un collocamento in Borsa entro l¿estate era stata avanzata qualche mese fa dallo stesso ad che, però, ora afferma che per l¿ipo ¿L”indipendenza finanziaria è una condizione necessaria. Oggi la quotazione non è attuale come ci hanno confermato anche le banche. Anche nel caso si scegliesse la strada del mercato, saremmo pronti comunque ad anticipare nel caso si aprissero spazi interessanti”.
Scaroni ha quindi confermato che per portare Wind all”indipendenza Enel ha stabilito un contributo finanziario di 1 miliardo di euro, compresa anche il riscatto di un prestito di 172 milioni di euro a carico di France Telecom. Egli ha ricordato, comunque, che il passaggio dell”azionariato di controllo di Wind, in attesa del rinnovo della licenza previsto per fine giugno, deve ancora essere approvato dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Tommaso Pompei, amministratore delegato di Wind, ha ribadito che ¿¿I target per il triennio sono ambiziosi, ma in linea con quanto realizzato negli anni scorsi¿. Gli obiettivi per il periodo 2003-2005 prevedono – nel settore della telefonia mobile – una crescita media annua del 15% dei ricavi per servizi ed un aumento dell”Arpu (redditività per utente) dell”8%. Nel settore della telefonia mobile Wind punta ad una quota di mercato tra il 18 e il 20% nel 2005. In termini strategici Wind continuerà a puntare sulla convergenza fisso-mobile.
Gli investimenti in programma ammontano, invece, a 1,9 miliardi di euro mentre è in programma un andamento decrescente dei costi operativi. Sul fronte degli investimenti l”attesa riduzione rispetto agli anni passati è legata allo sfruttamento delle infrastrutture già realizzate.