Europa
Il Gruppo ha chiuso l”esercizio con un fatturato in calo da 18,979 a 18,312 miliardi e un utile netto diminuito da 1,378 a 968 milioni. Più che triplicati, invece, gli oneri finanziari, passati da 859 a 2,741 miliardi.
Sul fronte manageriale, dopo l”uscita dell”amministratore delegato Thomas Middelhoff, a luglio dell”anno scorso, sta per lasciare la società anche il presidente del consiglio di sorveglianza. L”abbandono sarebbe dovuto a divergenze con la proprietà, rappresentata dalla famiglia Mohn.
Per quel che riguarda il bilancio 2002, l”Ebitda è invece salito da 573 a 936 milioni. Per il 2003 il presidente Gunter Thielen stima un fatturato stabile e un aumento dell”utile operativo “nonostante una congiuntura ancora difficile”.
Negli Stati Uniti dove registra un terzo del suo fatturato, la società è stata danneggiata dalla svalutazione del dollaro. Bertelsmann, che non è quotata in Borsa, rimane prudente per le previsioni 2003.
Secondo Gunter Thielen, la società dovrebbe rimanere stabile per questo anno.
E anche per quanto riguarda il medio termine, il presidente resta molto prudente.
Bertelsmann è dallo scorso anno che sta realizzando un¿importante strategia di riconversione. Dopo le dimissioni dell¿ex presidente, Thomas Middelhoff, che aveva orientato il Gruppo verso le attività di Internet e l¿entrata in Borsa, la società adesso sta tentando di tornare verso il settore tradizionale dell¿editoria.