NTT DoCoMo ha vinto la causa ¿ prima del suo genere in Giappone – intentata contro un¿azienda di Tokio che aveva usato i servizi Internet dell¿operatore per inviare eMail spazzatura dal contenuto pornografico: i giudici hanno stabilito che la compagnia dovrà pagare a NTT DoCoMo un risarcimento di 6.57 milioni di yen (¿ 51.520).
Le reti telefoniche giapponesi, così come quelle di tutto il mondo, vengono quotidianamente intasate da messaggi pubblicitari ¿ che reclamizzano servizi di intrattenimento o esplicitamente pornografici – tanto che le autorità si stanno affrettando a adeguare le normative in materia per proteggere gli utenti e gli operatori dal fastidioso fenomeno. DoCoMo, come molti altri fornitori d¿accesso, offre ai suoi utenti un servizio che permette di respingere automaticamente lo spam, ma molte di queste aziende senza molti scrupoli riescono facilmente ad aggirare i filtri e raggiungere comunque gli utenti.
La nuova legislazione anti-spamming approvata in Giappone a luglio, prevede che i messaggi elettronici di questo tipo ¿ che rappresentano circa l¿80% della posta dei 950 milioni di messaggi che vengono quotidianamente inviati sul servizio di eMail dell¿azienda – vengano classificati come “annunci non richiesti”.
DoCoMo ha dichiarato di aver speso più di quattro milioni di yen per rispedire messaggi inviati ai suoi indirizzi internet da numeri non risultati inesistenti. Il resto del risarcimento copre le spese legali e le costi del procedimento giudiziario.
Il popolare servizio “i-mode” della DoCoMo ha oltre 37 milioni di abbonati, che pagano per i servizi eMail, ma è la DoCoMo a dover coprire i costi di messaggi provenienti da indirizzi non esistenti.