Mentre si fa sempre più acceso il dibattito sulle possibilità di una reale concorrenza nelle tlc italiane, una indagine mostra che l¿apertura del mercato ha prodotto effetti positivi sulle tasche degli utenti. Secondo uno studio del Nus Consulting Group condotto su 14 paesi (Australia, Belgio, Svezia, Spagna, Finlandia, Danimarca, Sudafrica, Francia, Regno Unito, Germania, Canada, Italia, Olanda e Stati Uniti), la concorrenza ha fatto scendere soprattutto i prezzi della telefonia fissa, ma ha inciso anche sulla mobile.
Alla base del calo delle tariffe ci sono l”aumento del traffico e la concorrenza fra operatori. Per quanto riguarda questi ultimi, lo studio osserva come sembra ¿delinearsi un”ulteriore scrematura che concentrerà il mercato della telefonia fissa attorno a pochi operatori nazionali e alcuni regionali¿. Quanto all¿unbundling del local loop, la liberalizzazione dell”ultimo miglio, finora si è rivelata un flop, in Italia come in tutta Europa, mentre per il futuro si punta alle fibre ottiche. L”unica voce controtendenza in Italia è risultata essere quella dei costi delle linee fisse, cresciuti del 4%.
A livello europeo, in Italia si registra la maggiore discesa dei prezzi in tutti i settori della telefonia, fatta eccezione per quella mobile, dove la Spagna registra un calo a due cifre: -13,5% contro il -7,7% dell¿Italia. Le tariffe mobili italiane sono comunque fra le più basse in Europa: 36 centesimi di euro per 3 minuti, contro i 58,50 centesimi della Spagna e i 39,45 della Francia. Meglio di noi fa solo l¿Olanda (27 euro cent) e, fuori dell¿Europa, gli Usa (24,88 euro cent).
Non si arresta la passione degli italiani per il cellulare; il mercato continua a crescere grazie anche alla domanda di servizi ad alto valore aggiunto, quali gli Mms. La number portability, invece, non ha riscosso il successo sperato.
Per quanto riguarda la telefonia fissa, nel 2002 i costi delle chiamate urbane in Italia sono scesi del 20%, così come quelli delle interurbane (-20,5%). Riduzioni delle tariffe anche sul fronte delle chiamate internazionali, scese del 19%.
Analizzando i dati dei vari paesi europei emerge che la Germania ha registrato risultati negativi nelle tecnologie di trasmissione dei dati sviluppate attraverso la rete elettrica, sia nei servizi di comunicazione vocale via cavo. In Francia, a fronte di una crescita dei volumi, si è registrata una riduzione dei prezzi nelle chiamate locali intorno all”8% e si prevedono ulteriori riduzioni tariffarie nel 2003. la Spagna, invece, prevede l”adozione di un nuovo sistema tariffario destinato a ridurre ulteriormente i prezzi e spinge l”acceleratore verso la totale liberalizzazione.
Nel Regno Unito le difficoltà finanziarie di molti gruppi internazionali hanno avuto ripercussioni negative sul mercato e creato notevole diffidenza da parte degli utenti.