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Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha approvato all¿unanimità una delibera secondo cui la diretta televisiva delle manifestazioni viene concessa esclusivamente per seguire momenti istituzionali e grandi avvenimenti di cronaca. Sono invece escluse tutte le manifestazioni di significato politico. Questo, fermo restando l¿autonomia di decisione giornalistica delle varie testate all¿interno del palinsesto.
E” quanto si legge in una nota di Viale Mazzini, diffusa al temine della riunione.
In questo modo il Cda recepisce l¿atto di indirizzo della Commissione Parlamentare di Vigilanza dell¿11 marzo scorso che afferma: ¿Le trasmissioni integrali e documentarie sono riservate, oltre ai casi espressamente previsti dalla legge, alle occasioni ufficiali. Tutti gli altri eventi, di natura politica o sindacale, devono avere trattamento giornalistico con un equilibrio tra trasmissioni di immagini, documentazione in voce, interviste e commenti in studio che nel loro insieme devono rispettare l¿obbligo di dar conto della pluralità di punti di vista, nel contraddittorio fra tesi diverse. Ricadono, dunque, nell¿ambito delle decisioni e delle responsabilità giornalistiche come sono codificate nell¿ambito dell¿Azienda concessionaria del servizio pubblico¿.
Nella nota si riferisce anche che: ¿durante la riunione del Consiglio il direttore generale ha comunicato che sarà richiesto un rinvio dell”udienza fissata per domani (leggi oggi, ndr) della causa promossa contro l”azienda dal giornalista Michele Santoro per la necessità di ulteriori approfondimenti¿.
Il Direttore Generale Flavio Cattaneo nelle prossime riunioni fornirà al Consiglio un¿informativa sulla situazione delle sedi di corrispondenza.
Il Consiglio ha inoltre approvato il rinnovo triennale del contratto con BBC World per l¿acquisizione, a condizioni più favorevoli, di documentari a carattere scientifico. E¿ stato anche nominato un Comitato di Coordinamento per l¿applicazione del Contratto di Servizio sottoscritto dalla Rai con il Ministero delle Comunicazioni, nel quale sono rappresentate tutte le strutture editoriali.
La decisione del Cda della Rai arriva dopo la richiesta del comitato ¿Fermiamo la guerra¿, che aveva richiesto la diretta Tv per la loro manifestazione contro il conflitto in Iraq che si snoderà per il centro di Roma il prossimo 12 aprile.
Il servizio pubblico non aveva concesso la diretta né per il Social Forum Europeo a Firenze dello scorso 9 novembre né per il corteo mondiale contro la guerra del 15 febbraio a Roma.
Il Comitato aveva inviato una lettera alla presidente della Rai, Lucia Annunziata, per chiedere la diretta televisiva sulle parole d¿ordine ¿Cessate il fuoco, fermare le stragi e la tragedia umanitaria, fuori l¿Italia dalla guerra¿.
Nella lettera il Comitato faceva appello al servizio radiotelevisivo pubblico perché attuasse quello che è un ¿atto dovuto verso quella maggioranza degli italiani (e dei cittadini europei) che in oltre 500 manifestazioni in Italia e innumerevoli nel mondo hanno espresso e continuano ad esprimere la loro volontà di pace e di democrazia¿, come si legge nella nota.
Ieri il Comitato ha tenuto a Roma una conferenza stampa, in cui Fabio Protasoni, ha spiegato: ¿Ci aspettiamo una grande manifestazione perché grande è il significato politico (dell”iniziativa)¿.
I membri del comitato non si aspettano di replicare il successo dello scorso 15 febbraio, quando nella capitale oltre un milione di persone manifestarono a favore della pace. Ma nonostante i tempi stretti dell”organizzazione Vittorio Agnoletto è convinto che ¿il movimento ci stupirà in positivo¿.
Scopo della manifestazione, dice il comitato, è dare voce al ¿grande popolo della pace¿, a quel 69% di italiani che, stando ai sondaggi pubblicati negli ultimi giorni, continua a essere contrario alla guerra in Iraq, giunta al ventesimo giorno.
La manifestazione a Roma sarà preceduta, venerdì, da una giornata di mobilitazione contro la Esso, gigante petrolifero accusato di essere tra gli sponsor del conflitto. In questo periodo diverse stazioni di rifornimento della compagnia sono state oggetto di atti di vandalismo.
Intanto attraverso un comunicato stampa il Presidente e il Direttore Generale della Rai, a nome di tutta l¿azienda hanno voluto esprimere la loro solidarietà, la loro preoccupazione e il loro grande apprezzamento a tutti gli inviati di guerra, giornalisti, operatori e tecnici, attraverso i direttori di testata.
Presidente e Direttore sono stati costantemente informati sull¿evolversi degli avvenimenti e hanno assicurato la totale assistenza della Rai perché siano garantite le massime condizioni di sicurezza sia a Baghdad che nelle altre zone di guerra. L¿azienda è anche in contatto con il ministero degli Esteri per far fronte a ogni eventuale nuova.