Italia
Oltre 63 milioni di short messages vengono scambiati ogni giorno dai telefonini di tutta Italia. Ogni anno gli Sms inviati raggiungono quota 23 miliardi, con una spesa per gli utenti che tocca i 752 milioni di euro, in crescita rispetto al 2001 del 41,4%.
I brevi messaggi di testo dei cellulari hanno superato la dimensione di semplice moda, diventando un vero fenomeno sociologico. Per questo, ieri al Telecom Italia Future Centre di Venezia si è discusso delle prospettive aperte dagli Sms, sia dal punto di vista tecnico che da quello sociologico e psicologico.
¿Gli Sms – ha detto il direttore di Telecom Italia Lab, Andrea Granelli – sono un fenomeno rivoluzionario e dalla portata inizialmente imprevista, che hanno portato a grossi mutamenti nella società. Si è avuto un impatto immediato sul linguaggio, che è diventato più conciso, tralasciando le vocali (come ad esempio avviene nella lingua ebraica), mentre in alcuni paesi, come il Giappone, si è giunti a comunicare per icone, come ai tempi dei geroglifici. Il vantaggio è che il telefonino è legato alla persona e quindi permette di ricevere le notizie che si vogliono e di rimanere a contatto con i propri cari 24 ore su 24¿.
Particolarmente incisivo l”intervento dello psichiatra Gian Luigi Mansi: ¿Negli Sms manca l”impatto della voce, che comunica emozioni, e contemporaneamente si evita di esporsi direttamente, contando anche sullo scarto necessario tra invio e ricezione del messaggio. Per gli adolescenti è un mezzo importante per esprimere i sentimenti più caldi, che di persona generano imbarazzo, e per questo, a mio parere, difficilmente i giovani utilizzeranno gli Mms per mandare immagini proprie. Il limite dei 160 caratteri comporta, poi, la necessità di andare subito al cuore comunicativo del messaggio, ma allo stesso tempo pone il rischio del malinteso, rafforzato dal vincolo spaziale derivante dalle dimensioni dello schermo¿.
Il futuro di questo fenomeno, che si sta sempre più allargando anche agli adulti e che sta comportando cambiamenti anche fisici, tanto da far parlare di una ¿generazione del pollice¿, per sottolineare come la scrittura di Sms comporti un maggior uso del primo dito della mano, è costituito dagli Mms, i messaggi accompagnati da immagini. Secondo Giorgio Castelli di Telecom Italia Lab, se verrà seguita la tendenza attuale (4 milioni di Mms inviati da ottobre), in due anni i nuovi messaggi supereranno i tradizionali Sms ed entro tre anni si arriverà a 19 miliardi di Mms all”anno (52 milioni al giorno).