Italia
Il governo italiano ha il dovere di garantire la concorrenza nel settore delle tlc che finora ha solo vissuto l¿illusione di una liberalizzazione che in concreto non ha dato i risultati sperati. Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri spiega in questo modo perché secondo lui, al momento, non sia il caso di dividere Wind come è avvenuto con Blu, né di quotarla in Borsa, come si era ipotizzato qualche tempo fa.
Come già aveva dichiarato l¿ad di Enel Paolo Scaroni, la quotazione dell¿operatore mobile sarebbe stata avviata soltanto a condizioni di mercato favorevoli. Condizioni che per Gasparri attualmente non esistono, egli afferma infatti che ¿¿oggi, con il clima che c”è sui mercati, non conviene”. In ogni caso, aggiunge Gasparri, la decisione spetta a Enel e le modalità ¿sono tutte ancora da definire¿.
Nell¿intervista rilasciata a La Repubblica, il ministro Gasparri risponde anche sui timori di un ritorno al monopolio nelle tlc in caso di spartizione degli asset di Wind: ¿Non credo che corriamo questo rischio¿per questo serve che Wind-Infostrada resti integra. Ma in ogni caso non credo che ci sia sul serio il rischio di veder sparire gli altri operatori.Vedo in giro realtà molto radicate nelle loro specializzazioni¿.
Per quanto riguarda invece la richiesta di chiarimenti sui presunti aiuti di Stato a Wind (Enel è per il 67,7% di proprietà del governo ndr) Gasparri precisa che l¿Italia darà le spiegazioni dovute entro il 5 maggio, ¿¿spiegazioni sufficienti a fugare i dubbi che ci siano stati sussidi incrociati¿.
Da escludere anche l¿ipotesi di una futura acquisizione del 100% di Wind da parte del Ministero del Tesoro: ¿¿bisogna andare verso il mercato ¿ dice Gasparri ¿ A meno che non sia un passaggio, per così dire, tecnico, come quando Enel hha riacquistato la quota in Wind di france Telecom.¿