Ddl Gasparri: Confalonieri, Si torni a tetto 20%. Tronchetti, No a Limite Asimmetrico

di Raffaella Natale |

Italia


¿Stiamo già lavorando con la Rai per poter avviare il passaggio al digitale e ci sono le possibilità anche di convergenze produttive, industriali e tecniche che consentano di affrontarlo senza particolare affanno¿. Così il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha commentato le proposte del direttore generale della Rai Flavio Cattaneo, in merito ai finanziamenti per il digitale terrestre.

¿Anche la legge – ha spiegato Gasparri in una nota – contiene delle possibilità se si va bene ad esaminare gli spazi che ci sono e poi con il direttore generale abbiamo già affrontato questo problema e abbiamo visto che c’è la possibilità per poter avviare il passaggio al digitale con atti ed interventi, alcuni già presenti nella legge, altri che non richiedano il passaggio nella legge¿.

Gasparri ha aggiunto che le dichiarazioni dei vertici Rai sul Ddl in Commissione Lavori Pubblici del Senato, sono in linea con le posizioni che l’azienda ha sempre avuto nei confronti della legge.

 

Per Gasparri ¿ si legge ancora nella nota – si è trattato di ¿un intervento appropriato, condivisibile e alcuni aspetti tecnici potranno essere approfonditi¿.

Il ministro ha definito ¿valide e recepibili¿ anche alcune posizioni espresse sempre in Commissione dalla FIEG (Federazione Italiana Editori e Giornali). In particolare, ha sottolineato Gasparri, ¿mi sembra giusto e logico il fatto che chi possiede televisioni non debba per un certo periodo poter acquisire giornali¿. In questo senso ¿alla Camera – ha spiegato Gasparri – c’erano emendamenti, poi sull’art. 15 c’è stata un pò di discussione parlamentare che ha modificato solo in quel punto la proposta del governo¿. Sulla questione dei tetti Gasparri ha affermato che ¿in Fieg c’è un dibattito interno per cui alcuni vogliono il tetto della tiratura al 20% ed altri al 25%¿.

 

¿Sarebbe stato molto bello – ha detto il ministro – se la Fieg avesse potuto dire una parola chiara ma vengono tutti singolarmente a dirmi uno male dell’altro. Non e’ una cosa molto utile per un dibattito trasparente¿.

Quando il Ddl Gasparri passerà all’esame del Senato per il ministro ¿si devono inserire necessariamente delle norme cosiddette asimmetriche: chi ha un determinato peso nel mondo della televisione per un periodo di tempo da determinare non può entrare nel mondo dei giornali¿.

¿Vogliamo soprattutto favorire – ha affermato il ministro – la possibilità che gli editori dei giornali entrino nel mondo della Tv quando con il digitale si moltiplicano i canali¿. Se alcune posizioni della Federazione Italiana Editori sono per il ministro apprezzabili, ¿altre – ha aggiunto Gasparri – forse non lo sono ma è una questione che stiamo discutendo già da qualche mese con gli esponenti della FIEG che su alcune cose, come i tetti per il settore, vedo che tacciono¿.

 

Intanto il presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera, nell’audizione alla Commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato, ha detto di sperare che il limite asimmetrico per Telecom venga tolto dal Ddl del governo, ¿¿una misura non giustificata da alcuna considerazione economica ¿ spiega Provera – e che si scontra con l’attuale quadro giuridico comunitario e nazionale, visto che si applicherebbe solo a Telecom Italia e non ad altre imprese, nazionali ed estere, di dimensioni anche maggiori del nostro Gruppo¿.

Il testo originario del Ddl Gasparri prevedeva un tetto nel sistema integrato per Telecom del 10%, che le Commissioni della Camera avevano proposto di abbassare al 5%. La Camera abolì poi, di fatto, gli articoli 15 e 16, che contenevano anche questa norma. Tronchetti Provera ha rilevato che ¿La7 è piccola nel mercato televisivo e, dopo la vendita di Seat-Pagine Gialle, la nostra presenza sarà ancora più piccola. Dunque – ha concluso il presidente di Telecom Italia – il limite del 10% non costituisce più un vincolo immediato alle nostre decisioni di  investimento nel settore dei media¿.

 

In merito al Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo, è intervenuto anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, ¿Si ritorni al ddl Gasparri nel testo originario ¿ ha commentato il presidente – senza le modifiche all’art. 15 portate alla Camera – che tra l’altro aggiunge – è assolutamente non condivisibile e incoerente non solo con l’impronta complessiva della legge, ma perfino con lo spirito della sentenza della Corte costituzionale volto alla valorizzazione di un futuro digitale. In sostanza si tratta di un anacronistico ritorno al passato¿.

Confalonieri, rivolgendosi alla Commissione Lavori pubblici del Senato, ha affermato: ¿Per noi va bene che resti il limite del 20% delle risorse complessive del sistema anche se sarebbe meglio se fosse ancora più alto, visto che oggi ci sono in Italia già otto livelli antitrust¿.

Al termine dell’audizione, Confalonieri, ha detto ai giornalisti, ¿Sarebbe bene che ci fossero degli incentivi per il decoder¿, entrando nel merito dell’avvio della Tv digitale per cui, sottolinea, il Gruppo ha già sostenuto elevati investimenti.

¿Per fare un multiplex che copre il 50% del territorio ¿ spiega Confalonieri – abbiamo già sostenuto spese per 28,8 milioni solo per le frequenze. Abbiamo già avuto uscite di cassa, per noi il digitale è avviato¿. A questo investimento è da aggiungere la spesa di 30 milioni di euro per le modifiche tecnologiche necessarie.

 

La FRT (Federazione Radio Televisioni) è anche favorevole a tornare alla versione originaria del Ddl Gasparri, ovvero con il tetto antitrust al 20% delle risorse complessive mentre l’Aeranti-Corallo chiede ¿norme che favoriscano finalmente lo sviluppo del mercato pubblicitario delle imprese radiofoniche e televisive locali¿. Le due associazioni rappresentano l’emittenza radiotelevisiva privata e locale.

La FRT ¿ nell’audizione dedicate alla riforma del sistema radiotelevisivo – ha ribadito la propria linea di condivisione dei contenuti del disegno di legge, ma ¿per completare il quadro positivo la federazione ritiene fondamentale la reintroduzione degli articoli 15 e 16 sui limiti antitrust, soppressi alla Camera, nella versione originaria approvata in Consiglio dei Ministri lo scorso mese di settembre. Con l’indicazione di un tetto massimo unico del 20% – ha aggiunto FRT – sarà infatti possibile garantire uno sviluppo alle imprese in un contesto più ampio di quello nazionale e verranno a cadere gli anacronistici limiti di settore della cui soppressione potrà beneficiare l’emittenza locale nell’acquisizione di possibili nuove risorse del mercato¿.

 

Aeranti-Corallo (che rappresenta 1.040 imprese radiofoniche e televisive locali) ha proposto alcuni emendamenti finalizzati a favorire l’effettivo passaggio al digitale per l’emittenza locale. Ha inoltre proposto alcune norme finalizzate allo sviluppo del mercato pubblicitario delle radio e Tv locali.

Al termine dell’audizione, il coordinatore Aerenti-Corallo, Marco Rossignoli ha spiegato: ¿E’ importante che il nuovo disegno di legge preveda una serie articolata di norme che favoriscano finalmente lo sviluppo del mercato pubblicitario delle imprese radiofoniche e televisive locali. Riteniamo che le nostre proposte in tal senso possano trovare accoglimento sia da parte del Governo sia da parte della maggioranza e dell’opposizione¿.

 

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