Europa
Sempre più vicino il dominio ¿.eu¿. Entro la fine dell”anno, infatti, sarà possibile registrare indirizzi web con questo suffisso al posto dei vari ¿.org¿ o ¿.com¿, oppure di quelli nazionali, come ¿.it¿. Oggi la Commissione europea formalizza l”annuncio del risultato della selezione dei gestori del nuovo sistema. La scelta ha visto prevalere il consorzio Eurid, formato dal CNR italiano, dal Nic svedese e dal belga Dns. L”annuncio chiude i passaggi amministrativi necessari per la messa a punto del dominio di primo livello ¿.eu¿, aprendo la strada alla fase operativa.
¿Si tratta di un passo di grande importanza – osservano le fonti comunitarie – speriamo che prima della fine dell”anno la targa europea possa già essere disponibile sui computer delle imprese, delle
organizzazioni e dei cittadini europei¿.
L¿Italia avrà un ruolo importante nel dominio di primo livello ¿.eu¿. A gestirlo sarà infatti il consorzio italo-belga-svedese Eurid, selezionato tra vari concorrenti dagli esperti indipendenti consultati dalla Commissione europea. Il consorzio Eurid prenderà forma di una organizzazione no profit di diritto belga basata a Bruxelles e con sedi distaccate in Italia e in Svezia.
Piuttosto serrata la tabella di marcia: alla fine dell”autunno dovrebbe essere possibile assegnare i primi domini.
¿Si tratta di un segno di identificazione che può giocare sul web lo stesso ruolo che l”euro svolge nella vita quotidiana ¿ commentano ancora le fonti comunitarie – dando visibilità anche su Internet alla cittadinanza europea, offrendo alle imprese della Ue la possibilità di essere riconosciute subito sul mercato online e garantendo alle organizzazioni un simbolo d”appartenenza europea¿.
Secondo quanto si è potuto apprendere, inizialmente si provvederà a un flusso di registrazioni limitato e mirato, per garantire dalle speculazioni i marchi e i nomi di località geografiche che vanno tutelati. Entro la fine dell”anno, poi, dovrebbe entrare a pieno regime la registrazione dei siti Internet, che i singoli utenti potranno effettuare attraverso provider accreditati, che faranno da tramite con il registro europeo. Stando alle prime notizie, i costi dovrebbero essere poco più elevati di quelli attualmente applicati alla registrazione di siti Internet nazionali, cioè intorno ai 20 euro.
Ancora indefinite, invece, le spese annue di mantenimento, che dipenderanno anche dal numero di utenti registrati. Si stima che, già nel primo anno, saranno oltre un milione gli utenti che opteranno per il dominio ¿.eu¿, e nel primo triennio i siti web targati ¿.eu¿ potrebbero toccare quota 4 milioni.
Di pari passo con il registro si provvederà anche a regolare i meccanismi per garantire la risoluzione extra giudiziale delle dispute sui nomi con valore commerciale. Anche se restano da chiarire i punti relativi ai controlli dei nomi dei siti. I pareri più recenti sono a favore della registrazione di tutti i nomi presentati dagli utenti, con controlli effettuati ex post su segnalazione. Le diverse esigenze politiche e culturali dei Quindici, comunque, potrebbero suggerire un approccio più cauto, basato su filtri e controlli preventivi, che avrebbe però il difetto di allungare i tempi di registrazione.