Italia
Il presidente di Telecom Italia, Marco Tronchetti Provera, ¿in merito alle recenti dichiarazioni del fondo Liverpool e allo scopo di fugare qualsiasi incertezza informativa¿ ha ribadito che la partecipazione detenuta da Olimpia in Olivetti ¿non ha mai superato la soglia del 28,5%¿.
Il fondo d¿investimento inglese si è rivolto ai giudici sostenendo invece che nel perfezionamento dell¿intesa con Hopa e considerando le azioni proprie detenute da Olivetti per il tramite di Olivetti International, Olimpia ha superato la quota del 30% di Olivetti. ””Le azioni proprie ¿ sostiene Liverpool Limited Partnership – pari al 2,5% circa del capitale sociale di Olivetti, andrebbero scomputate dal capitale sociale al fine di determinare l”effettiva incidenza di Olimpia e di società a questa collegate in Olivetti””
La circostanza imporrebbe il lancio dell¿Opa sulle azioni ordinarie di Olivetti, nonché su quelle Telecom Italia. Nel frattempo, dichiara Gordon Singer, manager portfolio di Liverpool, ¿le azioni di voto riconducibili ad Olimpia devono essere congelate¿.
Ma, dichiara ancora Tronchetti Provera, in seguito alle intese concluse nel dicembre 2002, Olimpia ha trasferito circa 100 milioni di azioni Olivetti in Hopa, riducendo la propria partecipazione in Olivetti dal 28,5% al 27,4 per cento. ¿Tali azioni sono quindi riconfluite in Olimpia il 9 maggio 2003 per effetto della fusione tra Olimpia e Holy, società interamente controllata da Hopa cui quest”ultima in precedenza aveva trasferito le suddette azioni Olivetti¿.
Anche il fondo Deminor ¿ che da subito si è opposto al rapporto di concambio stabilito dagli advisor ¿ ha annunciato l¿avvio di azioni legali in Italia e negli Stati Uniti, ¿¿per difendere gli azionisti di minoranza di Telecom Italia¿, danneggiati dalla fusione tra Olivetti e Telecom. Deminor ha inoltre deciso di pubblicare una lettera aperta ¿ prima sulla stampa internazionale e poi su quella italiana ¿ per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell¿operazione di accorciamento della catena di controllo, già definita ¿scandalosa¿ dal Financial Times. Tra i firmatari della lettera, Deutsche Bank, Fidelity e il fondo pensione olandese ABP.
Controversie a parte, una buona notizia per arriva dai risultati di una classifica dall¿Onu e da SustainAbility, in base alla quale Telecom Italia è tra le prime 100 società al mondo che meglio rispondono agli indicatori relativi alla trasparenza, alla governance e alla brand identity. Prima fra le aziende italiane per quanto riguarda la best practice, Telecom Italia ufficializzerà nelle prossime settimane, l¿adesione l¿adesione ai nove principi della Global Compact ¿ proposti dal Segretario Generale dell¿Onu, Kofi Annan ¿ per quanto riguarda la tutela dei diritti umani e gli standard di lavoro e la salvaguardia dell¿ambiente.