Italia
Sono sempre più preoccupanti i dati che ci rivelano il numero crescente di ragazzi che stanno soli davanti la Tv anche in orari notturni.
A rivelarlo è un¿inchiesta realizzata da ¿Tv Sorrisi e Canzoni¿, in collaborazione con il Gt Ragazzi della Rai.
L¿équipe di ricerca ha sottoposto all¿attenzione di 469 studenti – di quarta e quinta elementare e delle tre medie di quattro istituti statali in tutta Italia ¿ un questionario, in cui i ragazzi hanno raccontato le proprie abitudini di telespettatori.
Dalle risposte è emerso che sono il 77,3% degli studenti delle medie a guardare la Tv all”ora di pranzo. Ma il dato allarmante è che il 13% dei ragazzini fra gli 11 e i 13 anni siede davanti al video anche nelle ore notturne.
Per i ragazzini di quarta e quinta elementare il picco di ascolto è alla sera (89,4%), ma anche qui un 9,6% continua a tenere acceso il teleschermo anche di notte. Quest¿ultimo dato, secondo alcuni professori, è dovuto alla scelta dei genitori di mettere una Tv anche nelle camerette dei più piccoli.
Infine, il 40% dei ragazzi delle medie dichiara di non essere lasciato solo davanti alla Tv. Ma di questi la metà svela di farlo in compagnia di fratelli, amici, cugini o compagni di scuola, quindi senza la presenza di un adulto di riferimento.
Sul problema della Tv di qualità, che riguarda molto da vicino i giovani telespettatori, non solo perché sono i più grossi fruitori, ma anche perché i primi a fare le spese della cosiddetta trash Tv, importante il recente intervento del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri.
Il ministro è intervenuto al convegno ¿Ragioniamo insieme per una Tv di qualità¿, e ha rilevato la necessità di coniugare la libertà di espressione, garantita dal pluralismo dei canali di trasmissione, con la qualità dei programmi.
Secondo il ministro, che ha risposto all”appello lanciato dalla Fondazione Cor (Comunicazione, Opinioni, Ricerche) questo dovrebbe essere l¿obiettivo degli operatori della Tv pubblica.
¿E¿ovvio che il gran numero di canali non ha giovato alla qualità dei programmi – si legge nel testo dell”intervento di Gasparri, presentato al convegno – così come non ha protetto le categorie più deboli, come quella dei minori o dei disabili. Credo che sia nostro dovere fare qualcosa per difendere i soggetti più vulnerabili¿.
¿Dobbiamo tutti realizzare ¿ sostiene ancora il ministro – quella che più volte ho definito un”inversione di tendenza, tutelando, ad esempio, l”immagine della donna, come recentemente lo stesso vertice della Rai ha voluto sottolineare, facendo tesoro evidentemente anche del lavoro svolto dalla Commissione che abbiamo istituito presso il ministero, d”intesa con il ministro Prestigiacomo, proprio in relazione alla tutela dell”immagine della donna nella comunicazione¿.