Italia
Questa volta a essere cadute nel mirino dell¿attento Comitato che vigila sull¿applicazione del codice di autoregolamentazione Tv e minori, sono Rai2 e Italia 1, entrambi oggetto di un verdetto nell”ultima seduta del Comitato.
L”attenzione si è concentrata in particolare sui film trasmessi dalla seconda rete il sabato sera. Sono 3 le pellicole prese in considerazione ¿sotto il profilo dell”assenza o dell”insufficienza di avvertenze o segnalazioni di inidoneità alla visione da parte dei minori¿, si legge nella risoluzione del Comitato presieduto da Emilio Rossi.
Si tratta dei film ”Trappola criminale¿, ”Gli occhi azzurri dell”inganno” e ”Jane Doe” (in onda rispettivamente il 20 e 22 marzo e il 5 aprile) che ¿presentavano aspetti negativi con riguardo alla tutela dei minori, proponendo, anche col coinvolgimento di adolescenti, vicende di estrema tensione, violenze, rapimenti, consumo di droga¿. I film si sono susseguiti sulla stessa rete nel giro di diciassette giorni.
La Rai, che ha da poco adottato una farfallina rossa per segnalare i programmi non adatti ai minori, ¿dovrà dare notizia della risoluzione adottata e viene impegnata da questa a un vaglio più attento dei film destinati all”orario di televisione per tutti¿, come spiega il Comitato.
L¿altra risoluzione ha riguardato – informa sempre il Comitato in una nota dell”ufficio stampa ¿ Italia 1 per una trasmissione effettuata in piena fascia protetta: ”Il magico regno delle favole”, in onda con inizio alle ore 16 il 7 aprile scorso.
Sia pure in una cornice decisamente fantastica, il filmato presentava ripetutamente la scena di una madre che, in preda a un sortilegio, tenta di affogare la figlioletta. Almeno nella fascia protetta – sottolinea il Comitato – i ragazzi dovrebbero essere al riparo dalla rappresentazione di situazioni così estreme. Anche Mediaset, come la Rai, dovrà dare notizia della risoluzione nelle proprie trasmissioni.
Il tema dei rapporti tra Tv e minori è sempre più soggetto all¿attenzione proprio per il rischio che i più piccoli, che sono i maggiori fruitori della televisione, siano innocenti vittime di trasmissioni violente e pericolose per la loro psiche.
Va proprio in questo senso l¿iniziativa dell”Istituto Manin di Roma in collaborazione con la commissione Bicamerale per l”Infanzia.
Il progetto sarebbe quello di istituire un osservatorio Tv e minori gestito direttamente dai ragazzi insieme a insegnanti, genitori, operatori culturali ed esperti.
L¿ambizioso obiettivo è quello di convergere altre scuole italiane in rappresentanza del Nord, del Centro e del Sud.
I particolari e la filosofia alla base di questa iniziativa sono stati illustrati in un incontro simbolicamente chiamato ”Telecomando io – Un laboratorio scolastico di cultura televisiva” promosso dalla stessa commissione parlamentare per l”Infanzia.
Al dibattito, coordinato dall¿esperto di comunicazione Klaus Davi, hanno partecipato importanti ospiti.
Presenti anche tantissimi bambini e ragazzi dell”Istituto Manin, che hanno risposto a numerose domande sul tema trattato.
I promotori vogliono, con la loro iniziativa, stimolare la formazione di una coscienza critica nei bambini che guardano la televisione, abituarli a scegliere e soprattutto a capire quello che chiedono al piccolo schermo. E in futuro fare in modo che le loro scelte possano pesare sui palinsesti in una sinergia inedita che coinvolge le scuole e il Parlamento attraverso la commissione per l”infanzia.
Il gruppo di lavoro prevede 130 studenti di sei classi, otto docenti, uno o due rappresentanti dei genitori, uno o due fra psicologi, sociologi, psicoterapeuti, animatori culturali. Due o più gruppi trasversali di studenti, dagli otto ai diciotto anni, osservano a casa e a scuola alcuni programmi concordati che commenteranno a scuola. Sarà poi la commissione Bicamerale a raccogliere i dati raccolti insieme al comitato Tv e Bambini e ai mezzi di comunicazione di massa.
¿Quella di dare voce ai ragazzi – ha spiegato la presidente della commissione – Maria Burani Procaccini – è un”idea semplice ma geniale. Fino a questo momento sono proliferati osservatori realizzati dagli adulti in cui i giovani e i bambini non sono realmente protagonisti. Le scuole si devono impegnare a stimolare il senso critico dei ragazzi, svolgendo pienamente la loro funzione educativa¿.
¿Realizzare la Tv che vogliamo ¿ ha detto Emilio Rossi, presidente del comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione Tv e minori – è possibile anche ascoltando i più piccoli e tenendo conto di quello che pensano e che vogliono¿. E proprio loro, gli studenti, hanno raccontato le proprie aspettative, rivelato i loro dubbi e le loro perplessità. Ma soprattutto hanno mostrato la loro voglia di contare al di là di tutte le regole e i passi avanti fatti nella legislazione sempre più attenta e sensibile alle esigenze dei minori e alla loro protezione di fronte alla televisione.