Le prospettive della Tv digitale terrestre in un convegno di Business International

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Il prossimo 17 giugno si terr&#224 a Roma, presso il Grand Hotel Parco dei Principi (Via G. Frescobaldi, 5) il convegno organizzato da Business International ¿Le opportunit&#224 della larga banda per una nuova generazione di servizi interattivi – Quale evoluzione e prospettive del mercato della banda larga e della Tv Digitale Terrestre?¿. I lavori riguarderanno anche la tv digitale terrestre, ormai prossima alla sperimentazione in Italia da parte di Rai, Mediaset e La7.

In vista di questo importante appuntamento per addetti ai lavori e giornalisti, pubblichiamo un primo intervento sulle problematiche relative alla ricezione domestica della tv digitale terrestre, scritto da uno dei maggiori esperti di questo settore in Italia.

Televisione digitale terrestre: problematiche nella ricezione domestica (prima parte)

di Secondo Montrucchio

Strategic Business Development Manager

Philips Semiconductors

L¿introduzione della televisione digitale negli standard DVB (Digital Video Broadcasting) ha accelerato il processo di convergenza fra broadcasting, telecomunicazioni e informatica. La flessibilit&#224 di tali standard e la capacit&#224 di adattarsi alle caratteristiche dei vari media, aprono consistenti prospettive a servizi di nuova generazione, multimediali e interattivi, che potenzialmente possono cambiare le modalit&#224 di fruizione dell¿informazione televisiva.

Un esempio di convergenza che &#232 allo studio del consorzio europeo DVB, &#232 il nuovo standard DVB-X dedicato interamente ai servizi mobili, per l¿integrazione delle due piattaforme tecnologiche, digitale terrestre e telefonia mobile UMTS, per gli aspetti dell¿invio e della distribuzione dei contenuti televisivi ai videoterminali mobili.

Nel quadro del futuro sistema radiotelevisivo, la televisione digitale terrestre (DTT) &#232 destinata a svolgere nel nostro Paese un ruolo centrale a motivo della sua facilit&#224 ed economicit&#224 di ricezione e alla ¿universalit&#224¿ del servizio stesso. Essa offrir&#224 alla grande utenza e agli operatori del settore significativi vantaggi e nuove opportunit&#224:

  • multicanalit&#224 dell¿offerta (4ফ programmi per canale);

  • sfruttamento ottimale dello spettro di frequenza nelle bande VHF/UHF;

  • servizi interattivi e multimediali, free-to-air e pay;

  • elevata qualit&#224 di ricezione: video in formato Wide-Screen 16:9, audio in qualit&#224 AC3, Dolby Digital;

  • possibilit&#224 di servire anche l¿utenza mobile;

  • possibilit&#224 di ricezione negli attuali impianti centralizzati condominiali.

IlIIlIl ricevitore domestico tradizionale, che &#232 il televisore, o pi&#249 in generale il STB (Set Top Box) sta trasformandosi in un terminale intelligente, con capacit&#224 di elaborazione e memorizzazione sempre pi&#249 prossime a quelle di un computer multimediale. Il ricevitore &#232 destinato a posizionarsi al centro di una piattaforma multimediale domestica, e pu&#242 essere considerato il fulcro per la fornitura di nuovi servizi a carattere interattivo, transazionale (T-banking) e a valenza sociale (tGovernment).

A fronte di tali potenzialit&#224 tecnologiche, i risultati delle prime esperienze europee nel campo della DTT non sono stati per nulla buoni e incoraggianti. Sicuramente i limiti tecnologici degli apparati riceventi hanno creato nei telespettatori una percezione negativa circa le reali capacit&#224 offerte dalla televisione digitale. Queste limitazioni delle prestazioni dei ricevitori, erano in gran parte dovute alle problematiche presenti nell¿ambiente domestico e in particolare ai disturbi impulsivi. Ma diversi sono gli interrogativi che sono stati alla base di questo iniziale insuccesso:

  • limiti nelle prestazioni dei ricevitori STB (Set Top Box) / iDTV (Televisori Digitali Integrati);

  • offerta di contenuti modesta;

  • difficolt&#224 economiche dovute ai forti investimenti necessari;

  • errori di strategia.

Al di l&#224 dei modelli di Pay TV proposti per la DTT, sia nel caso dell¿esperienza inglese che di quella spagnola, alcuni fattori hanno concorso pi&#249 di altri al fallimento. Resta comunque inteso che la DTT &#232 considerata un obiettivo strategico dei Governi europei perch&#233 &#232 in grado di produrre effetti di interesse generale

In altri termini, per avviare la fase di transizione dall¿analogico al digitale, occorre innanzi tutto predisporre le infrastrutture di rete, rinnovare tecnologicamente ciascun sito che compone le attuali reti analogiche, con conseguenti pesanti investimenti nella componente infrastrutturale. Ma questo non basta. Occorre altres&#236 investire in maniera decisa nell¿area dei contenuti, soprattutto nei nuovi format dove l¿interattivit&#224 potrebbe – il condizionale &#232 d¿obbligo, in quanto finora l¿interattivit&#224 non &#232 stato un fattore trainante – giocare un ruolo determinante. E¿ assodato che contenuti non sufficientemente ¿appealing¿ e prestazioni dei ricevitori alquanto limitate, potrebbero far segnare definitivamente il passo a questa nuova tecnologia.

Al di l&#224 delle potenzialit&#224 tecnologiche, e delle incertezze a livello dei modelli di business, l¿esempio in controtendenza di Freeview in Inghilterra sta dimostrando, e pu&#242 insegnare, che anche nel nostro Paese la televisione generalista digitale ha tutte le carte in regola per ergersi a protagonista e avere un ruolo di primaria importanza, perch&#233 si basa su un modello – generalista – analogico gi&#224 affermato, che pu&#242 disporre di una base molto ampia e fidelizzata di telespettatori.

Freeview &#232 la nuova piattaforma DTT free to air in UK, nata dalle ceneri di ITV Digital (Interactive Television Digital, in precedenza OnDigital), avviata e attualmente gestita da un consorzio che vede come partner: BBC (broadcaster pubblico), BSkyB (operatore Pay sul satellite con offerta Free sul DTT) e Crown Castle (operatore di rete). Offre un bouquet di 18 canali digitali televisivi, 12 radio e servizi interattivi, sfruttando una copertura effettiva di circa il 75% della popolazione. Si avvale di un paradigma di successo che fa leva su buoni contenuti, particolarmente ¿appealing¿ e di prestazioni dell¿attuale parco di ricevitori all¿altezza delle attese degli utenti televisivi. La disponibilit&#224 di una offerta ricca e variegata e la scelta di una piattaforma multimediale ¿aperta¿ assumono pertanto una valenza strategica nello sviluppo di questo mercato.

E¿ bene tuttavia ricordare, riferendosi ai contenuti, che nel modello inglese lo standard di API adottato, l¿MHEG-5 (Multimedia and Hypermedia Experts Group versione 5), &#232 uno standard aperto e pubblico (nel senso che le applicazioni e i servizi possono essere introdotti da chiunque), per&#242 &#232 caratterizzato da assenza di interattivit&#224 vera e propria, e si avvale solo di interattivit&#224 locale. Inoltre l¿offerta degli applicativi e dei servizi che si &#232 costruita &#232 particolarmente ricca. A tal proposito basta ricordare che tale offerta &#232 stata messa in piedi attraverso il contribuito di circa 100 aziende raggruppate in un consorzio, un vero e proprio ¿content factory¿, che hanno accompagnato la partenza del sistema. E infine, &#232 utile precisare che per l¿allestimento dei nuovi canali di Freeview, il broadcaster inglese BBC prevede di investire circa 6 miliardi di euro nel prossimo decennio.

La positiva esperienza inglese ha generato molto entusiasmo nel nostro Paese, e pu&#242 spianare anche da noi la strada alla DTT e soprattutto ha permesso di identificare le linee guida strategiche per perseguire un obiettivo analogo.

E¿ stata inoltre risolta brillantemente la questione dei disturbi impulsivi che tanto aveva inciso sull¿umore dell¿utenza televisiva, creando una sorta di avversione nei riguardi della nuova piattaforma digitale terrestre. La soluzione dei problemi dei disturbi impulsivi &#232 coincisa di fatto con la nascita dei ricevitori di utente (STB / iDTV) di seconda generazione dove &#232 stato messo a fuoco l¿aspetto delle prestazioni degli apparati, fornendo i presupposti per una ricezione sicura dei contenuti video (broadcast) e dei servizi associati. In UK i disturbi impulsivi sono stati affrontati e risolti in campo in modo pionieristico, &#232 maturata in modo considerevole la sensibilit&#224 a tale questione.

Per indirizzare e risolvere questi problemi che coinvolgono tutti i players della catena del valore i ¿silicon enabler¿ stanno lavorando attivamente con i costruttori di STB/iDTV, organi di standardizzazione, broadcaster, e associazioni dei consumatori per progettare e integrare nuovi specifici componenti, nuovi chip, all¿interno dei ricevitori nella parte ¿front-end¿ del ricevitore, ove il componente deve svolgere una funzione di reiezione dei disturbi impulsivi e dei disturbi in genere. In tal senso le questioni relative alle prestazioni dei ricevitori sono passate al vaglio degli appositi enti, e di broadcaster quali la BBC, i quali hanno definito delle regole e dei test specifici ai quali devono essere sottoposti i vari ricevitori di seconda generazione che saranno immessi nel mercato.

Per ulteriori informazioni sul convegno del 17 giugno ¿Le opportunit&#224 della larga banda per una nuova generazione di servizi interattivi – Quale evoluzione e prospettive del mercato della banda larga e della Tv Digitale Terrestre?¿ clicca qui.

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