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Jean-Marie Messier, ex presidente di Vivendi Universal (VU), fa appello al Gruppo francese di comunicazione e media di ¿onorare¿ il contratto di fine rapporto, che prevede il versamento di circa 20,6 milioni di euro di indennità, secondo quanto riferisce il Financial Times.
Il quotidiano finanziario riporta anche che Messier sostiene che il Gruppo gli debba versare, secondo i termini del contratto, cinque volte tanto il suo stipendio annuale di 5,12 milioni di euro che percepiva nel 2001.
L¿ex presidente sostiene che se il tribunale arbitrale di New York gli ha dato ragione ¿¿ci saranno dei fondati motivi¿.
In una mail indirizzata al Financial Times, Messier ha scritto che adesso ¿Vivendi deve rispettare il contratto di fine rapporto, che porta in calce la firma della società¿.
Ma il Gruppo si rifiuta di pagare qualsiasi tipo di indennizzo, in quanto ufficialmente Messier ha dato le dimissioni.
In realtà, secondo alcune fonti, la liquidazione sarebbe stata promessa a Messier, in cambio di dimissioni immediate, da Marc Vienot, ex pdg della Societé Generale, azionista del Gruppo. Ma la promessa di Vienot, che aveva agito senza mandato, non era stata approvata dal consiglio di VU.
Jean-René Fourtou ha definito il giudizio del tribunale americano ¿indecente e scandaloso¿, soprattutto alla luce dei gravi danni causati dalla presidenza Messier alla società francese.
Messier ha ottenuto un risarcimento ¿ ha commentato Fourtou ¿ per un contratto mai approvato dal Cda di Vivendi.
Il presidente ha aggiunto che tutto questo è scandaloso per gli azionisti rovinati dalla presidenza Messier, così come per i dipendenti che ¿hanno visto sparire gran parte dei loro risparmi¿, consigliati dallo stesso Messier a investirli in azioni della società, già quando sapeva che la situazione finanziaria del Gruppo era disastrata.
Il Cda di Vivendi ha sostenuto la posizione di Fourtou, ribadendo la propria intenzione a far annullare la decisione del tribunale americano.