Italia
Schiarita per il futuro della Marconi Mobile Access (MMA). Non sarà messa in liquidazione, come paventato, anche se le trattative per il riassetto dell¿azienda sono ancora in atto. Lunedì 7 luglio, a Genova, si è tenuto un incontro tra il prefetto Giuseppe Romano, gli amministratori delegati di Marconi, Giorgio Bertolina, di MMA, Salvatore Garofalo, e i rappresentanti sindacali di Fiom, Fim e Uilm, che avevano annunciato scioperi e blocchi del traffico stradale e ferroviario contro la decisione di Marconi di mettere in liquidazione la società Marconi Mobile Access, con il conseguente licenziamento di 254 lavoratori, suddivisi tra le sedi di Genova e Chieti.
Poco dopo, a Londra, i rappresentanti di Finmeccanica hanno incontrato i vertici di Marconi, dimostrando interesse per l”acquisizione di Marconi Mobile Access. I colloqui continueranno nei prossimi giorni. Intanto, l”assemblea dei soci di MMA, prevista per oggi in prima convocazione, è destinata ad andare deserta. La seconda convocazione è fissata per il 15 luglio. Se entro quella data non sarà stato raggiunto l”accordo con Finmeccanica, i soci potrebbero decidere la liquidazione.
L¿interesse di Finmeccanica per la MMA ha soddisfatto i rappresentanti sindacali. ¿”E” un segnale importante – sottolinea il segretario provinciale di Uilm, Antonio Apa – la sospensione della messa in liquidazione e soprattutto la ripresa del confronto tra Marconi e Finmeccanica rappresentano un passo importante per una risoluzione positiva della vertenza¿.
La Marconi italiana è stata infatti acquisita da Finmeccanica. Il passaggio in Finmeccanica, invece, per MMA – che opera, tra l”altro, nei settori del Gsm ferroviario, della banda larga e delle reti per radiomobile – non si è perfezionato, nonostante un accordo siglato il primo aprile scorso a Roma.
Oltre a Genova, i lavoratori della MMA sono in agitazione anche a Chieti. I sindacati minacciano il blocco delle attività negli stabilimenti del gruppo Marconi Communication di Genova e Marcianise (Caserta), se l”azienda inglese darà il via libera all”annunciata liquidazione della Marconi Mobile Access, con la conseguente chiusura degli stabilimenti di Chieti e Genova.
¿Abbiamo il dovere di difendere i lavoratori ¿ ha affermato Elio Troili della Fiom-Cgil nazionale -. Se aprono le procedura di liquidazione, qualcuno crederà che stiamo parlando del salvataggio di un”azienda in crisi. Invece, questo non è un salvataggio, perché non c”e crisi. I progettisti e i ricercatori non fatturano – ha aggiunto -, ma producono tecnologia. Sarebbe assurdo se si avverasse quello che sta per succedere. Noi siamo pronti a bloccare gli stabilimenti di Genova e Marcianise¿.
Secondo Antonio Iacovino della Fim-Cisl nazionale ””è miopia non risolvere un problema come quello della MMA, che è uno dei pochi centri di ricerca nel Centro Sud¿.
Per Fabrizio Fiorito, della Uil nazionale, ci deve essere il coinvolgimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Alla riunione del coordinamento sindacale, svoltasi lunedì 7, ha partecipato il presidente della Provincia di Chieti, Mauro Febbo, secondo il quale ¿va rispettato l”accordo concluso nei mesi scorsi””. Febbo ha aggiunto che, dopo aver partecipato a diverse riunioni e incontri a Roma nei mesi scorsi, continuerà ad adoperarsi per il caso MMA.