Italia
il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale. Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura copertura copertu……..
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale. Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura copertura uffa
il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale. Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura copertura copertu……..
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale. Nella Finanziaria 2003 è stato inserito un provvedimento che stabilisce un sussidio di 75 euro per abitazione per l¿acquisto o il noleggio di un decoder digitale. Questo dovrebbe accelerare l¿introduzione del digitale terrestre, con l¿obiettivo di consentire al Governo di spegnere le trasmissioni analogiche per il 2006, come previsto per legge.
Con oltre 20 milioni di abitazioni munite di televisore, le previsioni di spesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro. La Rai, in collaborazione con Nokia e Philips, sta lavorando allo sviluppo di ricevitori digitali economici, a partire da 100 euro circa. Date le incertezze legislative e di mercato, l¿azienda radiotelevisiva di Stato ritiene comunque irrealistico l¿obiettivo del 2006, prediligendo il più accessibile 2010.
Le autorità italiane sono state le uniche fino a oggi ad aver previsto l¿introduzione di misure finanziare mirate a facilitare e incoraggiare il passaggio al digitale. Sia i consumatori ¿ nell¿acquisto di ricevitori digitali ¿ che gli operatori ¿ per aggiornare i loro impianti trasmittenti ¿ riceveranno un aiuto finanziario. Da un lato questo può avere delle implicazioni per quanto riguarda la concorrenza, in quanto si favorisce una specifica tecnologia di comunicazione, quella digitale terrestre. Difficilmente, infatti, i ricevitori più economici permetteranno un accesso multi-piattaforma. Il sussidio di 1,5 miliardi di euro per convertire le trasmissioni televisive potrebbe scatenare un mercato di massa per i ricevitori, che potrebbe creare economie di scala di cui beneficerebbero anche altri paesi UE.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
RaiWay continua a contestare la tempistica e i programmi di copertura stabiliti dal Governo. Secondo i dati forniti dall¿azienda, la crescita dei costi sarà esponenziale: 15 milioni di euro per coprire il 20 per cento della popolazione, 50 milioni di euro per il 40 per cento, 250 milioni per l¿80 per cento e 750 milioni di euro per la copertura universale.
L¿investimento per aggiornare il network di trasmissione terrestre in digitale è ritenuto troppo elevato da RaiWay, l¿azienda che gestisce la rete di ripetitori della Rai. Per questo, nel 2002 RayWay aveva deciso di vendere il 49 per cento alla Crown Castle International per 400 milioni di euro. Ma l¿operazione è stata bocciata dal ministero delle Comunicazioni.
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