Rai: dopo l¿approvazione della riforma dei vertici, Cda verso le dimissioni?

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Procede al Senato il cammino del ddl Gasparri. I lavori riprendono luned&#236 21 con le votazioni sull¿articolo 23, mentre il voto finale &#232 previsto per il pomeriggio di marted&#236 22 luglio.

I nuovi criteri relativi al Cda della Rai e la data di scadenza anticipata al 28 febbraio 2004, la privatizzazione dell¿azienda radiotelevisiva pubblica, innescano polemiche e commenti a volte aspri. Il ministro Gasparri getta acqua sul fuoco: a chi pensa che l¿articolo 20 approvato gioved&#236 possa servire per liquidare l¿attuale vertice, risponde che nulla impedisce che gli attuali consiglieri possano essere riconfermati nel nuovo Cda a nove membri.

Sulla data dal 28 febbraio, per&#242, non sembrano esserci dubbi. Questo potrebbe portare alle dimissioni del presidente Lucia Annunziata gi&#224 nel consiglio di marted&#236 prossimo.

E i consiglieri, come l¿hanno presa? Francesco Alberoni dice filosofico: ¿Sapevamo che il Cda era a termine¿; Rumi &#232 per l¿unit&#224: ¿Un consiglio monco non ci sar&#224¿, lasciando intendere che la prossima riunione a viale Mazzini potrebbe essere decisiva, specie se dovesse dimettersi il presidente.

Ma cosa cambier&#224 per la Rai dopo la riforma Gasparri? In base alla versione finale, approvata gioved&#236 dall”assemblea, la Rai avr&#224 un Cda di nove membri, con un mandato di tre anni. Questa la tempistica della privatizzazione: viene avviata entro il 31 gennaio 2004 attraverso una Opv (offerta pubblica di vendita), con un limite del possesso azionario dell”1%; dopo il 31 dicembre 2005 sono possibili cessioni di rami d”azienda. Il 25% dei proventi della privatizzazione servir&#224 a finanziare gli incentivi all”acquisto e al noleggio dei decoder per la tv digitale terrestre.

Su i due nodi del disegno di legge sciolti dal Senato, l¿art 15 e l¿art 20, non si placa la polemica. ¿Queste norme impediscono il rilancio della Rai””, denunciano Fnsi e Usigrai, e ¿tradiscono lo spirito del pluralismo invocato anche dal presidente Ciampi¿. Una preoccupazione condivisa anche dall”Ordine dei giornalisti.

All”Udc che ha rinunciato ai propri emendamenti votando a favore dei due articoli, si rivolge Michele Lauria: ¿Portano a casa un bidone vuoto¿, mentre Antonello Falomi rincare la dose: ¿Ha ceduto a Mediaset sulla pubblicit&#224 per un piatto di lenticchie¿. Pronta la replica del capogruppo Udc D”Onofrio: ¿Altro che lenticchie, questa era una bistecca¿.

Per Willer Bordon questa &#232 ¿la madre delle leggi pro-Berlusconi¿, mentre per il senatore Passigli ¿l”articolo 20 &#232 anticostituzionale¿.

¿La vicenda grottesca che in queste ore sta portando a sacrificare l”attuale Cda della Rai, utilizzato ormai come mera moneta di scambio tra le diverse componenti della maggioranza , dimostra per l”ennesimo volta come l”emittenza pubblica sia ormai diventata solamente una camera di compensazione della politica¿, sostiene il senatore Aventino Frau del partito dei liberaldemocratici.

Per Frau, ¿si dimostra come in queste condizioni la tv pubblica non possa avere nel nostro paese nessun futuro competitivo nel mondo in evoluzione dei media¿.

Preoccupazione per le sorti dell”azienda radiotelevisiva pubblica da parte dell”opposizione, che torna a parlare di ¿spezzatino¿ e di rischio di licenziamenti, nonostante An inviti il governo ad adottare forme di tutela per i lavoratori della Rai.

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